
La Fermana affronta una settimana decisiva per il futuro finanziario e la trattativa con il gruppo italo-maltese Tumas.
Sarà decisiva questa prima decade di giugno e in particolare questa settimana per le sorti della Fermana chiamata a definire il proprio futuro viaggiando su quello che ormai è un autentico doppio binario. Due strade che viaggiano in apparenza separatamente ma vanno nella medesima direzione.
Da un lato il debito da ristrutturare con l’omologa che dovrebbe aver avuto l’ok da parte del tribunale di Fermo e che quindi entro l’11 di giugno (60 giorni dalla data di presentazione della richiesta) dovrebbe essere effettivo. A quel punto inizieranno i pagamenti: altri 60 giorni di tempo per effettuare quelli una tantum (per un ammontare totale tra i 700 e le 800 mila euro) per i quali la società ha sempre detto di avere tutte le coperture finanziarie a posto.
Poi ci sarà la parte rateizzata, in 10 anni con un costo annuo di circa 70-75mila euro che andranno ad essere "garantiti" con il cambio di destinazione, già deciso, da parte del Comune del contributo annuo che viene dato per la gestione del Recchioni.
La situazione relativa all’omologa è fondamentale per andare anche a definire nel dettaglio la trattativa con il gruppo italo-maltese rappresentato dal manager umbro Francesco Pileri con alle spalle il Tumas Group, società leader nel proprio paese in ambito immobiliare, alberghiero e nella gestione dei casinò.
Insomma, sarà una prima parte di giugno caldissima, fin dai prossimi giorni e non solo dal punto di vista meteorologico. Altro è impossibile sapere: telefoni muti per il patto di riservatezza tra le parti.
Roberto Cruciani