"Fermo e Ascoli, la rottura ci porterà solo indietro"

Cesaroni, presidente della Sigma, sull’assemblea che il 12 novembre voterà la divisione delle due realtà unite in Confindustria Centro Adriatico

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di Mauro Nucci

Oramai la decisione è cosa fatta, diciamo definitivamente acclarata: tra Uif, Unione Industriali del Fermano e Confindustria Centro Adriatico è rottura senza se e senza ma. Tanto che il 12 novembre l’assemblea dei circa 700 soci sarà chiamata a votare la separazione definitiva delle due territoriali. C’è chi, però, come Alvaro Cesaroni, attuale sindaco di Comunanza e presidente della Sigma, azienda famosa nel mondo, già presidente Uif, e presidente di Sigma Spa, vede la stessa rottura come un clamoroso passo indietro nel tempo, che danneggerà tutti. "Non capisco dove si voglia arrivare – sottolinea Cesaroni –. Credo che così facendo il territorio tornerà indietro di anni, con tutto ciò che la stessa divisione potrà comportare. A mio modo di vedere, credo di poter dire che porterà solo negatività".

Parole che non lasciano dubbi sulle sue idee. Tutto ciò che accadrà a una precisa scadenza: parliamo appunto del dodici novembre, data nella quale è già stata convocata l’assemblea straordinaria, chiamata a votare la fine dell’unione che fu certificata circa quattro anni addietro. Cerchiamo di ricostruire l’accaduto. Finita precocemente l’era del presidente Simone Mariani, la gestione fu affidata dal Collegio dei Probiviri nazionali, a un gruppo di imprenditori del quale hanno fatto parte Federico Steca, Sergio Ciavaglia, Valentino Fenni e Franco Gaspari.

Ai quattro venne affidato il compito di sondare e verificare l’opportunità di rimettere insieme la base associativa. Cosa che, evidentemente, visto dove si è arrivati, non ha sortito gli effetti sperati. Ora altro non resta che, Statuto alla mano, andare alla conta. Per far sì che la votazione venga dichiara valida, si dovrà raggiungere il 75% dei votanti. Anche se da notizie che sarebbero (condizionale obbligatorio), trapelate da ambienti molto vicini si vertici Uif, ci sarebbero alcuni soci che starebbero cercano adepti per votare no alla scissione. Tutto prese il via dalle dimissioni di Giampietro Melchiorri, ormai un anno fa, fino ad allora vicepresidente esecutivo di Confindustria Centro Adriatico, cui seguirono i provvedimenti (che non ebbero esito positivo, perché impugnati dai Proboviri nazionali) nei confronti di Fabrizio Luciani e Andrea Santori: espulsione immediata dei due soci da Confindustria centro Adriatico. Eccoci all’ora che la rottura, meglio definirla separazione di fatto, oramai appare cosa fatta. Chi alla fine avrà ragione, lo si capirà nell’immediato futuro. Certo stante il pensiero di Alvaro Cesaroni, che come suo solito non le manda a dire, potrebbero rimetterci tutti.