Festini a luci rosse con studentesse: il giudice aumenta le condanne

La Corte d’Appello inasprisce le pene per due uomini e una donna che reclutavano le ragazze con false promesse di celebrità

Festini a luci rosse, foto generica

Festini a luci rosse, foto generica

Fermo, 14 dicembre 2022 - ​Organizzavano festini a luci rosse per vip, reclutando per lo più studentesse tra i 18 e 20 anni delle province di Fermo, Macerata e Ascoli Piceno. Per questo motivo erano finiti in manette, una 26enne di Porto Sant’Elpidio di origini marocchine, un 57enne titolare di un noto locale della costiera amalfitana e un 43enne di Roma. I tre erano stati raggiunti da altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere per poi finire alla sbarra per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, estorsione e minacce.

La Corte d’Appello, dopo l’impugnazione della sentenza di primo grado da parte del pm, ha decretato l’inasprimento delle pene per i tre imputati. I due uomini sono stati condannati a quattro anni e due mesi, a fronte dei tre di primo grado, mentre alla 26enne è stata inflitta una pena di due anni e otto mesi rispetto ai due anni iniziali.

Era stata una ragazza appena maggiorenne della provincia di Fermo a denunciare tutto alla polizia e a far incastrare i tre promotori dei festini vip in Campania. Un particolare questo che era stato tenuto nel massimo riserbo dagli inquirenti, per evitare potessero esserci intralci nelle indagini. La ragazza era stata contattata nel giugno del 2018 dalla 26enne elpidiense, che le aveva proposto di partecipare ad una serie di serate mondane, organizzate in un club esclusivo, in cui sarebbero stati presenti personaggi dello spettacolo, noti professionisti e famosi imprenditori.

La giovane si era ritrovata invece a fare spogliarelli e a consumare rapporti sessuali con gli avventori del locale. Tutt’altra cosa rispetto a quanto promesso dalla maitresse elpidiense, che reclutava ragazze tra i 18 e 20 anni con il pretesto di inserirle nel mondo della moda e dello spettacolo. Superato il primo momento di delusione e di vergogna, la ragazza del Fermano aveva deciso di raccontare tutto agli uomini della questura campana competente, che avevano immediatamente avviato le indagini per verificare cosa accadesse davvero in quel club privato.

Erano iniziati così lunghi appostamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali, che avevano accertato la presenza, a turno, di quattro ragazze di massimo 20 anni, le quali, ogni domenica, nel periodo tra giugno e agosto, venivano portate nella costiera amalfitana e poi servite su un vassoio d’argento ai vip che partecipavano ai festini. All’interno del locale, durante la cena, le ragazze dovevano effettuare spogliarelli sui tavoli e poi dovevano appartarsi, in alcune salette appositamente allestite, per consumare rapporti sessuali con una o più persone. Sotto processo, in un altro procedimento, sono finiti anche 12 clienti per istigazione alla prostituzione.