Fondi Next Appennino, la Cna: "Il territorio ha risposto compatto"

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Le preoccupazioni espresse in più occasione della Cna di Fermo, sul fatto che esistevano tante risorse a cui accedere e poco tempo per sviluppare i progetti, erano più che reali, ma il territorio montano ha risposto in maniera efficace aderendo al ‘Next Appennino’, il Fondo complementare sisma. "La risposta del territorio è stata eccezionale e merita attenzione – dichiara il Coordinatore pro tempore della Cna di Fermo Andrea Caranfa -. Per 615 milioni di euro messi a disposizione, la richiesta di contributi è stata pari a 1 miliardo e mezzo di euro. Per questo chiediamo al Governo che si metta al lavoro per consentire di finanziare con risorse adeguate i bandi. Vogliamo sottolineare che, se a livello nazionale ci sono bandi che non riscontrano interesse, sarebbe auspicabile che i fondi venissero riversati sulle misure per lo sviluppo dedicate al cratere del sisma 2016. La generosità delle forme di aiuto ha favorito l’exploit di Next Appennino: ora il processo di valutazione dei progetti presentati ci dirà la qualità e la sostenibilità degli stessi. Quindi seguirà l’attribuzione delle risorse, per la quale è stata richiesta una proroga fino a marzo 2023". Le condizioni non erano favorevoli, ma la risposta della popolazione e la voglia di rimboccarsi le maniche ha preso il sopravvento. "Cogliendo tutte le opportunità che si sono finora manifestate – dichiara Daniele Salvi, coordinatore del Team sisma di Cna Marche - a conferma che il binomio ricostruzione e sviluppo funziona ed è imprescindibile se si vuol provare a risollevare le comunità ferite dalla calamità". Sono stati 2.541 i progetti presentati da imprese, professionisti e solo in minima parte da enti locali, per un investimento di 2,3 miliardi di euro e agevolazioni richieste per 1 miliardo e 490 milioni. Protagonisti di questi dati sono i territori del sisma del 2016 e la regione Marche. Un ulteriore dato è rappresentato sia dai numerosi progetti di avvio e sviluppo di microimprese (1.591), con le Marche che da sole pesano per il 50% delle domande (787), degli investimenti e delle agevolazioni, sia dai progetti di investimento di taglia grande e intermedia, sopra a 20 milioni e tra 1,5 e 20 milioni. Inoltre la maggioranza dei progetti interessa attività industriali manifatturieri, circa il 50% tra quelli di taglia più grande, il 23% dei progetti di microimpresa, del 40% di quelli innovativi e del 57% di quelli presentati da Pmi. Alessio Carassai