Furto al ristorante Finisce ai domiciliari

Nei guai un 49enne fermano per colpire avrebbe usato una macchina risultata rubata a Monte Urano

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Prima un furto al ristorante, per un bottino che ammonterebbe a circa 300 euro, e poi un tentato furto al bar, per danni da 1000 euro. E’ finito ai domiciliari, col braccialetto elettronico, un 49enne del Fermano, Giovanni Lai, accusato appunto di furto e tentato furto. E’ stato individuato dai carabinieri della stazione di Penna San Giovanni (sotto la Compagnia di Tolentino) anche grazie al sistema di videosorveglianza comunale. I fatti risalgono alla notte del 20 maggio scorso. Secondo gli inquirenti, l’uomo si sarebbe introdotto in un noto ristorante di Penna, forzando l’ingresso, e dopo aver messo a soqquadro i cassetti del banco pizzeria, avrebbe aperto il cassetto del registratore di cassa. E portato via tutto il contante. Poi, nella stessa nottata, avrebbe tentato di mettere a segno anche un colpo in un bar, sempre nel centro del paese. Non riuscendo però ad entrare, se ne sarebbe andato a mani vuote, lasciando però vistosi danni agli accessi, con un danno economico per il proprietario di oltre 1000 euro. Entrambi i titolari avevano sporto denuncia.

Sono subito scattate le indagini: sopralluogo, fonti informative e rapida analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, anche con la collaborazione del Comune, hanno portato i carabinieri ad un’auto sospetta, sopraggiunta e ripartita in orario compatibile con la commissione dei reati, ovvero tra le 3 e le 4 del mattino. Sono stati quindi ricostruiti tutti i movimenti del veicolo. Ed è stato scoperto che la Fiat utilizzata era a sua volta oggetto di furto, denunciato qualche giorno prima, il 18 maggio a Monte Urano. Prezioso l’aiuto dei reparti dell’Arma limitrofi, in particolare della vicina stazione di Fermo, che ha consentito alla fine di dare un nome all’uomo, già noto per precedenti anche specifici, furti, danneggiamenti, ricettazione, possesso ingiustificato di chiavi alterategrimaldelli, oltre che reati in materia di stupefacenti. Il sostituto procuratore Vincenzo Carusi ha chiesto e ottenuto dal gip Claudio Bonifazi una misura cautelare a carico dell’indagato. Nei giorni scorsi il giudice ha emesso infatti un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. I carabinieri di Penna San Giovanni nel fine settimana hanno rintracciato il 49enne nel Fermano, presso l’abitazione di un parente. E’ difeso dall’avvocato Giuliano Giordani. L’interrogatorio di garanzia è stato fissato per venerdì.