Furto di attrezzi agricoli a Fermo: condannati

Il colpo era stato messo a segno in un capannone. Dovranno scontare due anni e quattro mesi

Fermo, 6 novembre 2022 - Avevano rubato attrezzi agricoli e li avevano nascosti per poi probabilmente per venderli a qualche ricettatore. Avevano dovuto però fare i conti con la polizia che li aveva scoperti e denunciati per furto aggravato e per il possesso di arnesi atti allo scasso. Ed è proprio per rispondere a questi capi di imputazione che un 50enne di Sant’Elpidio a Mare e un 52enne di Porto San Giorgio sono comparsi davanti al giudice del tribunale di Fermo. I due sono stati condannati due anni e quattro mesi di reclusione.

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Un’udienza al palazzo di giustizia di Fermo (Foto archivio)
Un’udienza al palazzo di giustizia di Fermo (Foto archivio)

Ad incastrare i ladri erano stati gli uomini della squadra volante che erano intervenuti nella periferia di Fermo, dove era stato segnalato un furto di alcuni attrezzi agricoli (decespugliatore a motore, motosega a motore ed una smerigliatrice angolare) custoditi all’interno di un capanno. Sul posto gli agenti avevano constatato che i malviventi si erano introdotti all’interno del capanno dopo aver forzato e divelto il cancello di delimitazione del terreno e forzato la porta d’ingresso. I poliziotti si erano subito attivati per cercare elementi che potessero condurre all’identificazione dei responsabili. Proprio così facendo gli agenti erano riusciti a rintracciare un testimone, che, transitando da quelle parti, aveva notato due giovani allontanarsi dal capanno a bordo di una Renault Twingo, di cui era riuscito a rilevare solo le prime due lettere della targa. Il testimone aveva riferito anche di essere in grado di riconoscere quello che era alla guida del veicolo.

Gli uomini del commissariato, ritenendo possibile che gli autori del furto avrebbero cercato di piazzare gli attrezzi nel quartiere di Lido tre Archi, si erano portati sul posto, dove, parcheggiato, avevano rintracciato un veicolo identico a quello segnalato e con le due prime lettere della targa identiche a quelle rilevate dal testimone. I poliziotti si erano allora appostati e avevano identificato i ladri, mentre si accingevano a risalire in auto. A quel punto gli agenti erano entrati in azione e all’interno del mezzo avevano rinvenuto attrezzi per lo scasso, come una tenaglia, una torcia, un paio di forbici e dei guanti da lavoro. I due, accompagnati in commissariato, erano stati incastrati definitivamente dal testimone, che ne aveva riconosciuto uno come la persona che era alla guida della Renault Twingo vista allontanarsi dal luogo del furto. Per entrambi era scattata la denuncia a piede libero.