"Fusione, Fermo cambia i piani e vuole vendere"

L’ex sindaco Loira critica l’operato del sindaco Calcinaro: "Adesso resta da capire se Vesprini accetterà tutto questo"

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"Niente di più falso solo un’ingiustificabile attività denigratoria inserita in un’antistorica operazione di vassallaggio a cui i nuovi amministratori sangiorgesi si porgono proni e ridenti". Tira fuori gli artigli l’ex sindaco, Nicola Loira, e reagisce alle accuse rivoltegli dal sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, di responsabilità nella mancata fusione delle società del gas, Solgas e San Giorgio Energie. Quindi passa al contrattacco tramite una puntuale ricostruzione delle trattative intrattenute con Fermo sulla fusione, da cui sembrano emergere precise responsabilità dell’ex collega fermano in merito ai ritardi che, stante pure la scadenza elettorale, non gli hanno consentito di portare l’approvazione della fusione in Consiglio comunale in tempi utili. Ritardi causati da Calcinaro introducendo nella trattativa una clausola di opzione di vendita delle quote a prezzo prestabilito, cosiddetta Put: "Una clausola – sottolinea – che più che guardare ad una strategia industriale della nuova compagine nata dalla fusione manifesta la volontà di vendere appena possibile tutte le proprie quote pubbliche al privato. Non bastasse questo a bloccare la trattativa è emerso che in caso di vendita delle quote quelle di Fermo sarebbero valse di più di quelle di Porto San Giorgio pur essendo quote della stessa società. Non comprendendo come ciò potesse essere possibile seguirono ulteriori discussioni ed intanto si approssimava sempre di più la data di convocazione dell’ultimo consiglio utile per l’approvazione della fusione, previsto per il 27 aprile, ma le bozze definitive dello statuto e dei patti parasociali non erano ancora a disposizione.

A questo punto, tenuto conto che l’introduzione della clausola Put doveva essere portata, all’attenzione della maggioranza, che lo statuto e che i patti necessitavano di ulteriori approfondimenti e modifiche, Loira prendeva atto che non c’erano più i tempi tecnici per sottoporre alla Commissione ed al Consiglio comunale il progetto. Valutava pertanto che fosse più giusto investire della questione la nuova Amministrazione che, nel pieno dei poteri, si sarebbe insediata di lì a poco: "Adesso – la chiosa di Loira – rimane la curiosità di sapere se Vesprini e i suoi accetteranno che nella nuova società le quote di Fermo valgono di più di quelle di Porto San Giorgio".

Silvio Sebastiani