
Giornata della memoria: "Così mio padre venne imprigionato e internato per due anni"
"Rispetto verso tutte le razze". E’ questo il messaggio lanciato ieri presso l’ex stazione ferroviaria di Servigliano in occasione delle celebrazione della ‘Giornata della Memoria’. Dopo i saluti del presidente della Casa della Memoria, associazione che cura proprio la memoria dell’ex campo di concentramento, Giordano Viozzi, è stato il sindaco Marco Rotoni ad aprire la giornata: "Un momento d’incontro molto importante. La Casa della Memoria ogni anni ci ricorda i valori della storia dei rapporti umani e del nostro essere comunità. Tutto questo per mettere al centro quella che è la strada giusta da intraprendere". "La Giornata della memoria è occasione d’incontro e riflessione – commenta il Prefetto Michele Rocchegiani –. Oggi siamo qui a consegnare una medaglia al valore ai parenti dell’internato militare Franco Ramadori. Come ci ricorda la senatrice Segre, la memoria è come una piantina che va sempre innaffiata, che va trasmessa alle future generazioni affinché certi fatti non si ripetano". Si è tenuta poi la consegna della medaglia al valore da parte del prefetto Rocchegiani a Silvana Spaccapaniccia vedova Ramadori; Fabrizio, Geri e Marco Ramadori figli di Franco Ramadori.
"Mio padre non parlava mai di quello che era avvenuto in quel periodo – racconta commosso Marco Ramadori – abbiamo ricostruito la sua storia solo tramite le confidenze fatte ad un amico. Il 12 settembre del 43 venne catturato a Pola e internato nello stalag 17 in Austria dove rimase per due anni. Svolgeva lavori pesanti nei boschi, faceva molto freddo, mangiava patate con la buccia, pane secco e persino l’acqua era razionata".
"Quando arrivarono gli Americani a liberarli – racconta ancora Ramadori – vennero visitati da un medico e tenuti in quarantena per riprendersi dalla privazioni subite e quando rientro a Trento pianse e baciò il suolo italiano". Sono seguiti gli interventi dei relatori: Paolo Giunta La Spada, direttore scientifico della Casa delle Memoria; Lorenzo Benadusi, docente di Storia Contemporanea dell’Università Roma Tre; e Luca De Santis. Subito dopo c’è stata la deposizione della corona al monumento sito in prossimità del Parco della Pace. Oggi la ‘Casa della Memoria’ organizzerà visite guidate gratuite, poi alle 17,30 presso l’ex stazione, si parlerà dell’internamento degli ebrei nelle Marche con lo storico Costantino Di Sante e Giovanna Santucci della Casa della Memoria.
Alla manifestazione organizzata e promossa dalla ‘Casa delle Memoria’ di Servigliano, in collaborazione con il Comune, Prefettura di Fermo, l’Anpi di Fermo, Tavolo della Legalità e Rotary Alto Fermano Sibillini, hanno presenziato oltre al Prefetto Michele Rocchegiani, il presidente del Consiglio regionale Dino Latini, i rappresentatiti di carabinieri, guardia di finanza. carabinieri in congedo, Anpi e alcune classi del Liceo classico di Fermo.
Alessio Carassai