REDAZIONE FERMO

"Giù le mani dalle tamerici. Le feci piantare 50 anni fa"

L’ex sindaco Paolo Ciarrocchi contrario al taglio delle piante sul lungomare per fare spazio ai parcheggi: "Sono belle e ormai parte integrante dell’area".

"Giù le mani dalle tamerici. Le feci piantare 50 anni fa"

"Giù le mani dalle tamerici! Che restino nel quartiere del lungomare sud di cui sono divenute parte integrante, rendendolo bello e suggestivo".

Non ha dubbi l’ex sindaco di Porto San Giorgio, prof Paolo Ciarrocchi, sull’atteggiamento da tenere con quelle piante, pur se esso gli comporta di porsi in rotta di collisione con i suoi successori alla guida della città che sembrano intenzionati ad eliminarle per ricavarvi qualche parcheggio.

"Io - confessa l’ex primo cittadino – sono affezionato a quelle tamerici sia perché belle ed utili, sia perché fui io stesso da sindaco, negli anni ’70’ ad acquistarne circa sessanta ed a scegliere il luogo in cui allocarle, che poi è lo stesso in cui si trovano oggi".

Prof Ciarrocchi, dopo tanti anni e con gli alberi maturati ed avanti con l’età si ritiene soddisfatto dell’operazione tamerici a suo tempo eseguita?

"Soddisfatto ed anche orgoglioso per lo spettacolo a cui danno vita con la loro presenza".

Cosa direbbe agli attuali amministratori che sembrano indirizzati ad eliminarle?

"Direi loro che sbagliano, che rischiano di creare una ferita insanabile sul territorio, che i posteggi si possono reperire altrove e, comunque che sono ancora in tempo per ripensarci". Quali le motivazioni che l’indussero a scegliere quel tipo di piante?

"Perché sono belle, adattabili, resistenti alla siccità, al caldo, al freddo, gradiscono un terreno sabbioso e non temono la salsedine. Pertanto sono particolarmente adatte per le località di mare. Oltreché per gli elementi descritti, le giudicammo idonee per abbellire e caratterizzare il quartiere lungomare sud, altrimenti anonimo".

E’ convinto ancora oggi della validità della scelta di allora? "Certamente sì. Bisogna poi tenere conto che per il Comune ebbero un costo che non deve essere disperso. Inoltre c’è da rilevare che in un periodo in cui ovunque, in Italia e nel mondo, si parla sempre più di mobilità dolce, di tirare fuori le biciclette e tenere le macchine in garage a Porto San Giorgio si eliminano delle piante per favorire il traffico. Ma ne vale proprio la pena?".

Da ultimo il prof Ciarrocchi riferisce che dalle tamerici trassero ispirazione nei secoli poeti e scrittori: "Nominate da Omero nell’Iliade, da Virgilio nelle Bucoliche, da Pascoli in Mirycae e Da D’Annunzio nella poesia “La pioggia nel Pineto".

Insomma solo a Porto San Giorgio sembra non ne venga riconosciuto il valore né apprezzata la bellezza. Il destino pre segnato.

Silvio Sebastiani