Giuseppe Lenoci morto in stage. Il giallo della sostituzione nel mirino della Procura

Gli inquirenti vogliono capire se sia vera l’ipotesi sollevata dai familiari per cui quel maledetto lunedì era lì al posto di un dipendente dell’azienda indisponibile

Giuseppe Lenoci e uno scatto del funerale

Giuseppe Lenoci e uno scatto del funerale

Fermo, 19 febbraio 2022 - Ora la Procura della Repubblica di Ancona vuole fare luce su un nodo strettamente collegato al tragico decesso del 16enne di Monte Urano, Giuseppe Lenoci, avvenuto in un incidente stradale durante una trasferta legata allo stage che stava svolgendo in una ditta di termoidraulica di Fermo. Gli inquirenti vogliono capire se sia vera l’ipotesi sollevata dai familiari del ragazzo, secondo cui quel maledetto lunedì avrebbe sostituito un dipendente dell’azienda che si era reso indisponibile. A tal proposito i carabinieri, delegati dalla Procura dorica ad indagare, hanno acquisito la documentazione in possesso alla ditta e ascoltato i responsabili dell’azienda come persone informate sui fatti. Se emergerà che il 16enne ha sostituito un dipendente, allora potrebbero cambiare le carte in tavola, visto che questa prassi è considerata illegale.

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"E’ ancora tutto da verificare – spiega il legale della famiglia Lenoci, l’avvocato Arnaldo Salvatori – ma se così fosse ci troveremmo di fronte ad una condotta illegittima perché uno stagista, per legge, non può sostituire un lavoratore dipendente". Intanto il magistrato inquirente a conferito l’incarico per effettuare la perizia sul furgone guidato dall’ impiegato 37enne della ditta e su cui viaggiava il ragazzo. L’obiettivo è stabilire a che velocità andasse il furgone e se il mezzo presentasse anomalie tali da far perdere il controllo al conducente. I carabinieri, nel frattempo, hanno consegnato in Procura la documentazione dei rilievi effettuati sul luogo dell’incidente consumatosi a Serra de’ Conti di Jesi, da cui si evince l’asfalto era bagnato. La sede stradale era scivolosa e potrebbe aver mandato fuori strada il furgone, che sembra procedesse oltre i limiti di velocità consentiti. Per ora sul registro degli indagati continua ad essere scritto solo il nome di chi guidava il furgone, quello del 37enne dipendente della ditta fermana. Il conducente è indagato per omicidio stradale, un atto dovuto per la Procura, a sua garanzia, per permettergli anche di nominare un proprio consulente negli accertamenti che si andranno a fare. Si indaga anche per capire sul perché il 16enne si trovasse fuori dalla sede dello stage quella mattina e se nel praticantato che stava svolgendo era previsto che si spostasse così lontano. Su questo fronte la scuola che frequentava il ragazzo, il centro per la formazione professionale "Artigianelli" di Fermo, ha già fatto sapere che tutto si è svolto regolarmente.