Gli edili: "Se ci blocchiamo si ferma l’Italia intera"

Grido di dolore del settore di fronte al caro materie prime e al caro energia: "I bonus motore potente ma hanno creato anche presunte aziende"

Migration

Se si ferma il settore edile, si ferma l’Italia intera. È il grido di aiuto che arriva dall’Associazione nazionale costruttori edili, Massimiliano Celi è il presidente della giovane sezione fermana, che riunisce una trentina di imprese medio piccole e vede sul territorio almeno due mila addetti. Insieme con la cassa edile di Ascoli e Fermo, Ance ha organizzato un convegno per addetti ai lavori, per spiegare la nuova normativa che riguarda la documentazione per dimostrare la congruità della manodopera rispetto ai lavori che si eseguono, un’occasione che è valsa a fare il punto della situazione, in un momento in cui il settore attraversa la ‘tempesta perfetta’. Celi, titolare di una storica azienda fermana, spiega che è oggi quanto mai necessario che il Paese si dia un governo stabile, per affrontare le tante sfide che ci sono: "Penso solo al caro carburante, solo stamattina per un mio scavatore ho dovuto comprare 208 litri di carburante, fanno quasi 500 euro, per stasera saranno finiti. E poi ci sono gli aumenti di gas e luce, gli aumenti dei costi delle materie prime, i problemi che attraversano le pubbliche amministrazioni, le banche che hanno chiuso i rubinetti. Mi pare che non serva altro per dire che il prossimo Governo, se non affronterà con decisione questi temi, dovrà mettere mano a ingenti risorse per coprire la disoccupazione di tante, tante persone".

Il presidente della cassa edili, Lanfranco Ceroni, spiega che le aziende locali stanno chiedendo di rateizzare gli oneri dovuti per i lavori che devono affrontare, perché non riescono a pagare: "E’ chiaro che bonus per l’edilizia sono stati un motore potente, hanno movimentato 40 miliardi di costi per il Paese che però ne ha incassati 124 di miliardi. A fronte di questo però sono nate una miriade di vere o presunte aziende edili che hanno fatto affari, qualche volta senza nemmeno eseguire i lavori. Nel frattempo i prezzi, su cui non è stato messo un tetto, sono schizzati alle stelle e intanto la burocrazia ci uccide. Io ho sei impiegati solo per l’ufficio ma ci sono aziende che non hanno nessuno e devono arrangiarsi a produrre le stesse documentazioni delle imprese più grandi. Così non si va avanti, è tempo che la politica sblocchi una situazione che sta entrando in uno stallo preoccupante".

Celi ribadisce che le aziende serie, che coprono tutti gli obblighi di sicurezza e di legalità, rischiano di finire al tappeto: "Penso anche alle tante pratiche per il Pnrr, è un rinnovamento necessario delle strutture e delle infrastrutture, dovremo farlo noi e nei tempi stretti imposti dalla normativa. Come si fa se non ci aiutano, se non trovano una soluzione alle tante situazioni che si sono aperte e che ci hanno portato proprio dentro la ‘tempesta perfetta’?".

Angelica Malvatani