Gli errori e la vita dietro le sbarre I ragazzi incontrano sei detenuti

La libertà contro tutte le dipendenze, la responsabilità, il rispetto delle regole, questi i concetti che sono stati al centro dell’incontro che ha visto, all’interno della casa circondariale di Fermo, una classe dell’istituto Tarantelli di Sant’Elpidio a Mare, il 5 D socio sanitario accompagnata dalle docenti Domitilla Nucci, Patrizia Baglioni, Chiara Sgambetterra, Daniela Del Grosso. Ad accogliere i ragazzi, che da tempo si preparavano anche in classe a questo incontro, nell’ambito di un progetto centrato proprio sul valore della persona, sulla lotta ai pregiudizi e sul rispetto, il Comandante Loredana Napoli con le unità di polizia penitenziaria, l’area trattamentale e sei detenuti che si sono messi a disposizione con la loro testimonianza. Sono giovani e meno giovani, alle prese con condanne diverse, con un filo conduttore: la sofferenza per la lontananza dai propri cari, il rimorso per la sofferenza inflitta alle famiglie, per la vita perduta entro un errore. Il Comandante ha illustrato agli studenti l’organizzazione del carcere; a Fermo ci sono persone con condanne definitive, gestite per la sicurezza da 47 unità di polizia penitenziaria e supportate dall’area trattamentale per costruire un futuro diverso. I detenuti hanno raccontato di vite difficili, di dipendenze ormai cronicizzate, della paura del dopo, del futuro che resta un’incognita per chi non sa più cos’è la libertà vera.

Hanno raccontato ai ragazzi che è nel rispetto delle regole che si conquista la propria autonomia, hanno spiegato della necessità di chiedere aiuto quando ci si trova in difficoltà. La dipendenza dalle droghe, dall’alcol, anche dal gioco ha condotto molti di loro dietro le sbarre e la vita, dopo, non sarà più come prima. Hanno spiegato come si vive in carcere, quanto è difficile far passare il tempo, dell’importanza delle attività lavorative e di momenti di riflessione come quelli offerti dal giornale che si realizza ogni tre mesi e che viene portato proprio nelle scuole. Attenti e partecipi i ragazzi che si avviano ad affrontare il loro esame di maturità e hanno avuto l’occasione di sperimentare, nella realtà, i concetti studiati durante l’anno, nel corso delle lezioni di psicologia, nella loro formazione in ambito socio sanitario. Un incontro voluto dalla direttrice del carcere Daniela Valentini.