"Ho sconfitto la malattia e lo racconto". Laura Marziali protagonista sul palco

Dopo una diagnosi di cancro e mesi difficili, la sua storia è uno spettacolo teatrale: "Mi curavo e scrivevo pagine per la mia famiglia da lasciare se fossi morta. Ho concluso il percorso e sono tornata alla mia vita".

"Ho sconfitto la malattia e lo racconto". Laura Marziali protagonista sul palco

"Ho sconfitto la malattia e lo racconto". Laura Marziali protagonista sul palco

La vita di Laura Marziali, oggi 34 anni, ha un primo e un secondo tempo. Il primo tempo parla di una ragazza che sognava di essere attrice e che stava costruendo la sua carriera nell’improvvisazione teatrale, in una compagnia nata nel fermano, con lo sguardo verso Roma e il mondo intero. Il secondo tempo è cominciato a 28 anni, con una diagnosi di cancro e mesi di dolore, incertezza, sofferenza. È la storia di una ragazza bellissima e coraggiosa che oggi è anche uno spettacolo a teatro, per condividere emozioni ma anche la consapevolezza dell’importanza della diagnosi precoce, delle visite di controllo, della prevenzione. Nel mese dedicato alla prevenzione dei tumori femminili, Laura regala la sua storia ai fermani, insieme con la Lilt, e sabato prossimo salirà sul palco del teatro delle Api, proprio per raccontarsi: "Nel 2017 sentivo di avere qualcosa che non andava, racconta Laura, ho prenotato una visita ginecologica e all’ospedale di Fermo mi hanno diagnosticato un cancro alla cervice uterina non papilloma virus. E’ così che inizia un percorso, un secondo tempo nella mia vita, mi sono ritrovata ad avere a che fare col concetto di malattia e di morte, a fare delle scelte, a provare a capire quello che dovevo fare, dove operarmi". Tre erano in Italia le cliniche indicate per la particolare patologia di cui soffriva Laura, a lei toccava scegliere: "Alla fine abbiamo deciso che mi sarei operata ad Aviano, in una struttura in mezzo alle Dolomiti, una dimensione molto intima che mi ha aiutato. Ho trovato i chirurghi più esperti per la patologia che avevo, sono stata in mani molto sapienti, ci siamo rimasti per un mese e mezzo con la mia famiglia. Poi le cure le ho sostenute ad Ancona, a Torrette, tra chemio, radio e brachiterapia, un percorso molto pesante e importante. Anche ad Ancona ho trovato una equipe di medici straordinari, umani, professionali, in un rapporto di grande fiducia, a maggio del 2018 concludo il percorso e sono tornata alla mia vita, il teatro, la scuola nazionale di improvvisazione teatrale, sempre divisa tra il fermano e Roma. Avevo una grande cicatrice, ci ho messo un po’ a riprendermi ma ero viva e sto bene". Nel 2019 è arrivata l’idea di raccontare una storia che non si doveva sprecare: "Ho capito che non era passato tutto invano, dovevo comprendere delle cose della mia vita e la malattia mi ha aiutato. Mentre mi curavo scrivevo per la mia famiglia, pagine da lasciare se fossi morta. Ho messo insieme tutto quello che avevo scritto, nei ricoveri vissuti, ho messo insieme 50 paginette e ho passato giorni a capire cosa significasse, volevo che quelle cose avessero senso. Il mio linguaggio è quello teatrale e ci ho voluto creare un progetto in questo senso, per costruire un’emozione. Poi però ci confrontiamo anche con medici per connettere le persone, per far capire l’importanza degli stili di vita, della prevenzione, delle visite che ci salvano la vita".

Nel frattempo Laura è diventata una attivista in ambito oncologico, sua l’iniziativa più forte per sostenere il progetto di legge poi passato in Parlamento per garantire alle persone che sono state malate l’oblio oncologico: "Mi sono accorta presto che la mia malattia mi impediva di chiedere dei prestiti, di fare domanda per adottare, di progettare a lungo termine. Una ingiustizia che blocca le persone e che non poteva essere tollerata, io non ho potuto richiedere un prestito per comprare un’auto, sono stata estromessa da una parte nella quale recitavo perché facevo terapie. In questi mesi, con l’associazione che abbiamo fatto nascere, C’è tempo odv, con la Fondazione Aiom, ci siamo impegnati tanto e la legge è passata per consentire a chi è guarito ma anche a chi convive per anni con la malattia di non avere limitazioni né discriminazioni". Sono già 22 volte che Laura porta il suo spettacolo ’C’è tempo’ nei teatri di tutta Italia, sabato l’emozione sarà un po’ più grande, con il pubblico di casa, la Lilt, l’associazione San Crispino, il comune di Porto Sant’Elpidio e chi vorrà esserci. Ingresso gratuito, prenotazioni al 351 7150180.

Angelica Malvatani