Hogan false, operaio prosciolto

Il processo: scarpe destinate all'azienda dove lavorava

Tribunale, foto d'archivio

Tribunale, foto d'archivio

Fermo, 19 gennaio 2019 - Assolto per non aver commesso il fatto: con questa formula è stato prosciolto dal tribunale di Macerata, Giuseppe Grisogani, un 54enne operaio veregrense accusato di aver partecipato ad un traffico di calzature Hogan contraffatte. La vicenda, di cui si era interessata anche la Procura distrettuale antimafia di Ancona ed aveva portato all’apertura di un processo ancora pendente al tribunale di Fermo, era nata nel 2011 da un sequestro di 228 paia di calzature in deposito in uno spedizioniere di Civitanova Marche, provenienti dalla Romania e destinate all’azienda dove l’operaio lavorava.

L’uomo era, dunque, comparso davanti al tribunale di Macerata per rispondere dei reati di ricettazione e di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi ed aveva chiesto, assistito dagli avvocati Igor Giostra e Roberto Calcinari di Studia Iuris, di essere giudicato con il rito abbreviato condizionato all’esame di un testimone.

Ieri pomeriggio l’epilogo: il giudice, dopo aver ascoltato il testimone e valutato gli atti d’indagine, ha ritenuto l’operaio completamente estraneo alle contestazioni mossegli. Soddisfatti i legali dell’uomo, che così hanno commentato la notizia: «Eravamo convinti, sin dall’inizio, che il solo collegamento formale dato dal rapporto di lavoro tra il nostro assistito e l’azienda destinataria della merce non provasse in alcun modo il suo coinvolgimento nella vicenda. Siamo contenti del positivo esito del processo, che, tuttavia, ripropone l’annoso problema della contraffazione di brand internazionali e del possibile coinvolgimento processuale di soggetti che, pur intervenendo a qualche titolo nella filiera produttiva o distributiva, sono del tutto estranei al progetto criminoso».

Resta il dato incontrovertibile che ad ogni marchio di successo segue una scia di contraffazioni che foraggiano un mercato parallelo con indubbio danno per la nostra già fragile economia.