
Paolo Acciarri, titolare col fratello Marco dell’azienda agricola
"L’attuale rincaro energetico incide pesantemente su un contesto già sfavorevole al mantenimento delle aziende". Sono le parole di Paolo Acciarri, titolare insieme al fratello Marco della nota azienda Acciarri società agricola, di Ortezzano. Acciarri coltiva frutta su cento ettari di terreno, che viene poi lavorata nei capannoni per la distribuzione. Cinque celle frigorifere, numerosi carrelli elevatori, macchine confezionatrici, pompe idriche e riscaldamento, sono alimentati a corrente elettrica. "La bolletta non è ancora arrivata – dice – ma secondo la proiezione del Pun (prezzo unico nazionale), sappiamo che avremo un aumento di oltre 2mila euro sullo stesso bimestre dello scorso anno. Per fare un esempio concreto, il Pun di febbraio 2024 era pari ad 87, quello di quest’anno è di 150. Tradotto – prosegue – nel bimestre 2024 abbiamo pagato poco più di 3mila euro di corrente, quest’anno siamo quasi al doppio". Amare considerazioni quelle di Paolo Acciarri, voce autorevole nel settore dell’investimento in innovazione dell’agricola. "Abbiamo investito nel fotovoltaico – prosegue – ma il sistema richiede anni per ammortizzare le spese dei consumi. Allo stesso tempo, quest’onda di rincari di energia, non è sola, ma unita ad aumenti di tutti i prodotti primari necessari alla produzione. E’ di questi giorni il costo dei concimi azotati, arrivato a 55 euro al quintale contro i 45 di poco tempo fa. Tutti gli aumenti si sommano e assottigliano i margini del fatturato che deve fare i conti con il calo dei consumi e la perdita del potere d’acquisto". Un quadro generale molto critico, che incide sia sul mantenimento del bilancio aziendale sia nella prospettiva di sviluppo. "Con i margini ridotti all’osso si fa fatica a crescere ed è necessario trovare risparmi individuati solo nel ridimensionamento della manodopera".
Paola Pieragostini