
L’edificio dell’Infanzia San Claudio di Campiglione dovrà subire un intervento di riqualificazione e tutta l’attività scolastica, quindi, spostata dal 30 giugno in altra sede
Un po’ di incertezza, una buona dose di preoccupazione, un certo disagio. È il clima che si respira per il futuro della scuola dell’infanzia di Campiglione, una realtà di grande valore. L’accesso agli atti e la successiva interrogazione proposta il 28 gennaio scorso dal consigliere comunale Lorenzo Giacobbi, discussa nell’ultimo Consiglio Comunale, hanno evidenziato un problema impellente che coinvolge il mondo scolastico cittadino: proprio l’edificio dell’Infanzia San Claudio di Campiglione dovrà subire un intervento di riqualificazione e tutta l’attività scolastica, quindi, spostata dal 30 giugno in altra sede.
"Parliamo di un plesso che è un’eccellenza del nostro territorio, unico in regione ad adottare il metodo educativo reggiano e best practice riconosciuta anche fuori regione come dimostrato dalla visita avuta lo scorso mercoledì da una delegazione della Repubblica Ceca - ha dichiarato Giacobbi - Per il prossimo anno scolastico ci sono già 80 alunni iscritti all’Infanzia San Claudio, 80 famiglie a cui bisogna dare risposte e soluzioni funzionali che tengano conto, inoltre, anche delle esigenze del personale docente dell’Isc Da Vinci Ungaretti di riferimento".
Secondo Giacobbi è sbagliata la scelta dell’amministrazione di voler accorpare le classi dell’Infanzia nello stabile della scuola primaria San Claudio, "una struttura già a pieno regime e che presenta limiti strutturali al quarto piano, utilizzabile esclusivamente per attività temporanee laboratoriali. Sorgono diversi dubbi: come si può pensare di gestire 80 bambini dai 3 ai 5 anni facendo fare loro molte rampe di scale più volte al giorno? o sfruttare il piano terra che ha un solo bagno, oltretutto per adulti? o gestire agevolmente alunni con disabilità ai piani superiori dell’edificio? O coordinare il servizio mensa che interesserebbe entrambi i plessi?".
Giacobbi ha proposto all’amministrazione di utilizzare come alternativa il nuovo plesso del nido adiacente, che avrebbe spazi e servizi a misura dei bambini dell’infanzia: "Oltretutto questo faciliterebbe anche l’utilizzo dei già esistenti spazi esterni, vitali per le attività ludiche ed esperienziali che caratterizzano questo plesso. L’unico problema è che, da cronoprogramma, il collaudo finale è previsto per il 30 giugno 2026, salvo il poter trovare soluzioni alternative per abbattere la tempistica in vista dell’inizio del prossimo anno scolastico. Di sicuro eviterei di pagare affitti per spostare temporaneamente le scuole in edifici di proprietà privata, meglio allora allestire strutture provvisorie nell’ampio spazio esterno alla scuola primaria, adiacente all’Infanzia. Strutture riutilizzabili e che diventerebbero di proprietà del Comune. Fondamentale infatti mantenere questo servizio scolastico in quell’area, data la grande attenzione che questa giunta ripone allo sviluppo di Campiglione".