Ancora un dono carico di vita, un gesto che riesce a sconfiggere il dolore di un addio. Alle prime ore dell’alba di ieri, presso l’Ospedale Murri di Fermo, è stato condotto un delicato intervento di prelievo di organi e tessuti durato circa 4 ore. La famiglia del donatore, un uomo di 70 anni del Fermano, ha espresso il proprio consenso alla donazione degli organi nel momento in cui si sono manifestate le condizioni cliniche previste per tale attività. Le figlie, ricordando la generosità e l’insegnamento del proprio padre, non hanno esitato ad esprimersi in tal senso, con la riconoscenza e il ringraziamento degli operatori sanitari. "Grazie ad un gesto di solidarietà si moltiplica la speranza per chi attende in una lista, spesso e purtroppo invano, spiega la responsabile della donazione organi e tessuti del Murri, Ciò che è importante riconoscere è la gratuità del gesto e la generosità delle famiglie che in un momento di dolore, riescono a trovare la forza della solidarietà verso il prossimo. Senza donazioni non ci sono trapianti. In Italia, infatti, sono più di 9.000 i pazienti in attesa di un organo ma soltanto 3000 i trapiantati ogni anno". In questi casi particolari, si attiva, a livello ospedaliero il percorso della donazione a cui partecipa un numero variabile di professionisti. Tutta la rete Trapianti è impegnata in questo processo. Si consideri, infatti, che per un singolo trapianto vengono coinvolti, su scala nazionale, fino a 150 operatori: "Occorre precisare che si definisce "espianto" l’atto chirurgico di rimuovere un organo già trapiantato dal ricevente quando se ne verifichi la necessità: l’uso del termine espianto al posto di "prelievo" è quindi errato. La cultura del dono inizia dalla buona sanità e passa da una corretta informazione".
Fiore aggiunge che la durata e gli orari di un intervento variano a seconda delle équipe di chirurghi prelevatori coinvolte e degli organi prelevati. L’età del donatore, se superiore a 65 anni compiuti, costituisce solitamente un criterio di esclusione per il prelievo di cuore e polmoni, ma non per il prelievo di fegato e tessuti corneali. Ricordiamo, ad esempio, che la donatrice più anziana del Fermano aveva compiuto il 91esimo anno di età mentre, a livello nazionale, abbiamo registrato il record mondiale a Firenze con una donatrice centenaria nel novembre dello scorso anno. Il territorio fermano, nell’ambito delle donazioni, ha sempre dimostrato una grandissima generosità. Un reparto di Rianimazione con soli 6 posti letto e senza neurochirurgia ha prodotto tre donatori di organi nel 2023 mentre per tutto l’ospedale si contano 12 donatori di cornee". Per dare l’assenso alla donazione di organi si può dichiarare la propria disponibilità al momento del rinnovo della carta di identità, 38 comuni su 40 del fermano danno questa opportunità: "L’obiettivo del 2024 è arrivare a un’adesione del 100 per cento dei Comuni del Fermano", assicura Fiore.
"La cultura del dono si favorisce comunicando, confrontandosi, parlando. Per i familiari, a cui viene chiesto qualora non vi sia il pronunciamento del paziente, è infatti molto difficile esprimersi in un momento di lutto. Dunque è sempre meglio manifestare autonomamente la volontà donativa che viene poi opportunamente registrata".