Il furto al bar fallisce: 3mila euro di danni

Ladri all’assalto di un locale a Valmir. A colpi di mazza hanno mandato in frantumi una porta in vetro. Manomesse le telecamere.

Migration

Nella notte tra domenica e ieri, una banda di ladri ha tentato di mettere a segno un furto ai danni del bar sala slot Poker d’Assi, al centro commerciale di Valmir di Petritoli. Nonostante la dinamica della modalità con cui la banda ha agito dimostri che si sia mossa su un piano d’azione ben predisposto, i criminali sono stati costretti a rinunciare al colpo, creando però al titolare un danno superiore a 3mila euro. I ladri hanno raggiunto il locale a bordo di una Renault Clio rubata ad un anziano residente a Valmir. Hanno poi agganciato una corda al retro dell’auto collegandola all’inferriata della porta d’ingresso della sala slot, con l’intento di sradicarla. Un tentativo andato a vuoto, finito con l’auto contro un muro e la resistenza opposta dall’inferriata. A quel punto hanno scassinato l’accesso all’adiacente pescheria, per allacciarsi alla presa di corrente e arrivare fino all’inferriata della porta dell’ingresso nel retro del bar, che hanno poi tagliato con l’ausilio di una mola. Da qui, a forza di ripetuti colpi di mazza, hanno mandato in frantumi la porta in vetro, fino a crearsi il passaggio per l’interno. I ladri – che nel frattempo avevano manomesso il sistema della videosorveglianza privata – si sono diretti verso la cassaforte del cambio monete della sala slot machine. Anche qui, però, dopo aver tentato ripetutamente di scassinare la cassa a colpi di piccone, i ladri hanno rinunciato, visto il sistema sicuro di fissaggio della cassaforte al muro, utilizzato dal proprietario dell’attività. L’allarme antifurto è scattato poco prima delle 3. Il locale è stato raggiunto dal titolare Mirco Egidi e dai carabinieri di Fermo, che al loro arrivo non hanno trovato traccia dei balordi, se non vetri rotti e attrezzi usati per lo scasso, abbandonati a terra. "Viviamo un periodo complesso per la ripresa economica – dice Mirco Egidi – e questo danno non ci voleva. Un ostacolo in più che oltre a creare spese aggiuntive a fronte di mancati incassi, genera disagio sociale che annienta l’ottimismo già difficile da cercare a causa delle condizioni generali legate alla Fase 2 dell’epidemia".

Paola Pieragostini