Dopo aver divelto la porta d’ingresso di una abitazione con un trapano e uno scalpello, aveva messo a segno un furto ed era uscito dall’immobile con il bottino celato dentro un borsone, insieme al materiale atto allo scasso. Era stato, però, prima intercettato dal proprietario di casa e contestualmente dagli uomini della squadra volante della questura di Fermo ed era finito in manette. Per questo motivo, un pregiudicato elpidiense di 46 anni e finito davanti al giudice del tribunale di Fermo e, al termine del processo, è stato condannato a due anni di reclusione. Tutto era iniziato intorno all’una di notte del febbraio 2019, quando la sala operativa della questura aveva ricevuto una richiesta di intervento per un furto in atto in un appartamento di Porto Sant’Elpidio. Sul posto era stata inviata immediatamente una pattuglia della squadra volante che aveva raggiunto l’abitazione in pochi attimi. Nel frattempo il padrone di casa aveva tentato di bloccare il ladro durante la fuga, strattonandolo per il giubbotto. All’arrivo dei poliziotti, però, divincolandosi dalla morsa del proprietario dell’abitazione, il 46enne era riuscito a darsi alla fuga nelle campagne circostanti, ma era stato subito rincorso a piedi dagli agenti intervenuti. Dopo un affannoso e rocambolesco inseguimento, il pregiudicato era stato raggiunto e bloccato dai poliziotti, che erano riusciti a recuperare anche l’intera refurtiva, consistente in orologi di valore e gioielli per un valore di circa 25mila euro, trafugata pochi istanti prima dall’abitazione, dopo che il ladro aveva forzato la porta d’ingresso con un trapano e uno scalpello. Tutto il bottino era stato riconsegnato al legittimo proprietario, mentre per il malvivente erano scattati le manette, quindi gli arresti domiciliari.
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