Il messaggio di Ginevra nella bottiglia

Il messaggio  di Ginevra  nella bottiglia
Il messaggio di Ginevra nella bottiglia

Mentre alcuni amanti della pesca con la canna erano intenti sul molo peschereccio a scrutare la superficie del mare vicino al proprio galleggiante, pronti, qualora fosse andato a fondo, a tirar su l’amo con la preda, hanno scorto una piccola bottiglia di vetro in balia della corrente. Incuriositi, vedi mai contenesse un messaggio, l’hanno tirata all’asciutto. In effetti lo conteneva. Ma niente di tragico, solo un gioco fantasioso di bambini. Anzi di una bambina che si firma ’Sono Ginevra la Regina’. Voleva giocare e sperava di trovare dei bimbi che l’affiancassero: ’Venerdì gioco dei mimi non mancare chiunque tu sia. Fermo via…n…sono Ginevra la regina’. Chissà quando e dove ha affidato alle onde questo suo avviso. Certamente da allora lo sta seguendo con l’immaginazione nei luoghi più impensati. La bottiglietta, tappata con cura ad evitare vi entrasse l’acqua contiene una minuscola conchiglia, una pietruzza di colore azzurro un elastichino rosa e il bigliettino anch’esso di colore rosa con il messaggio tutto in stampatello. Il gioco dei mimi consiste nella spiegazione di una parola tramite gesti, mimica e movimenti del corpo, senza parlare. Anche l’uso di oggetti è vietato. Si tratta di un gioco a tempo. Servono almeno tre giocatori. Più si è, meglio è: se si gioca in tanti è possibile creare due squadre che si sfidano. Non si capisce, poi, se Ginevra sia il nome della bambina oppure lo usi ammaliata dal personaggio: una fanciulla di straordinaria bellezza, molto gentile con lineamenti raffinati, carnagione diafana, lunghi capelli scuri, occhi verdi e ben proporzionata. Aveva affascinato re Artù ma era rimasta affascinata da Lancillotto.

s. s.