"Impennata del gas, così non si va avanti"

Pieroni, titolare di un’impresa nel settore delle lavanderie industriali, ha scritto al sindaco e al presidente Acquaroli: dovete intervenire

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di Fabio Castori

"I costi del gas sono diventati insostenibili e questa situazione sta compromettendo la vita della mia azienda, così come quella di tante altre del territorio. La chiusura comporterebbe il licenziamento di tutto il personale e famiglie senza più stipendio". E’ il grido d’allarme lanciato dall’imprenditore Mauro Pieroni, titolare della Hair Services di Fermo, che opera dal 2008 nel settore delle lavanderie industriali e occupa costantemente circa 25 unità lavorative, svolgendo un servizio conto terzi per aziende che operano con gli appalti dell’Asur della Regione Marche.

Pieroni punta il dito contro i rincari degli ultimi mesi: "L’attività della mia azienda riguarda il lavaggio, lo stiraggio e il confezionamento di biancheria ospedaliera di piccola taglia come camici, divise per os e paramedici, biancheria da sala operatoria. E’ un lavoro eseguito rigorosamente a mano, che deve garantire parametri di igiene dei capi tessili ottimali all’utilizzatore finale. Tali livelli di igiene e qualità del servizio, in ambito ospedaliero, possono essere quindi raggiunti se e solo se le operazioni di finissaggio tessile collegate vengono effettuate a precise temperature di esercizio e questo comporta mantenere in costante esercizio tre generatori di vapore alimentati a gas naturale. La materia prima è usata dunque in quantità rilevanti, tanto che per il nostro fornitore di energia, la Solgas risultiamo essere il secondo consumatore in assoluto". Gli aumenti degli ultimi mesi, però, sono stati vertiginosi e stanno mettendo in ginocchio molte imprese, in particolare la Hair Service.

"La nostra azienda – spiega Pieroni, che si fa portavoce anche di tanti altri colleghi imprenditori – è passata da un costo del gas naturale di 42.795 euro per l’anno 2020, ad un costo pari a 81.268 per l’anno 2021 e si stima un costo di circa 200.000 euro per l’anno in corso. Sono aumenti non in linea con quelli preventivati, ma nettamente superiori. I conti non tornano per cui c’è qualcuno che sta speculando su questa situazione, mettendo seriamente a rischio l’imprenditoria locale che si ’nutre’ di gas. Questa materia prima avrebbe dovuto far registrare aumenti dei costi solo da gennaio in teoria, ma non è stato così e lo si può dimostrare".

È per questo motivo che Pieroni ha inviato una lettera aperta al sindaco, Paolo Calcinaro, al presidente della Regione, Francesco Acquaroli, e a tutti i politici del territorio affinché si facciano portavoce del problema e prendano provvedimenti ’salvavita’ per le aziende: "Tutte le piccole e medie imprese, che costituiscono, ed hanno sempre costituito, lo zoccolo duro della nostra economia, si sono ogni volta trovate in prima linea a fronteggiare e lottare per mantenere in mare la propria barca in tutte le situazioni avverse, rischiando ogni giorno il proprio capitale e quello delle proprie famiglie. In questa situazione il Governo e chi di dovere sarebbero dovuti intervenire in maniera tempestiva per evitare lo sgretolamento di questo preziosissimo tessuto imprenditoriale, favorendo le piccole realtà imprenditoriali invece dei grossi gruppi che, come sappiamo tutti benissimo, si sono sempre dimostrati molto più propensi a prendere anziché a dare. E’ per questo motivo che chiedo un efficace e immediato intervento delle istituzioni statali, regionali e locali a tutela della realtà imprenditoriale e dell’occupazione lavorativa".