Fermo, sta troppo in bagno, impiegata licenziata

Addetta al Cup presenta ricorso contro il provvedimento disciplinare dell’Area Vasta

Gli sportelli del Cup (foto di repertorio)

Gli sportelli del Cup (foto di repertorio)

Fermo, 10 marzo 2018 - E’ andata in bagno per circa due ore, per questioni di salute, e l’Asur l’ha licenziata. E’ quanto sarebbe accaduto ad un’impiegata del Cup (Centro unico prenotazioni) del «Murri» che, a pochi anni dall’età pensionabile, si è vista estromettere definitivamente dal posto di lavoro.

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Secondo la versione della donna - M.S., 54anni, impiegata di lungo corso alla Asur di Zona – il licenziamento in tronco sarebbe avvenuto per essersi allontanata dal posto di lavoro per circa un paio d’ore. Il fatto è avvenuto pochi giorni prima di Natale quando l’impiegata - sempre secondo quanto da lei raccontato – avrebbe accusato dei problemi di salute e, quindi, avrebbe avuto bisogno di abbandonare il suo posto di lavoro al Cup, senza però lasciare mai la struttura ospedaliera. La donna ha spiegato di essersi sentita poco bene e di essere stata costretta a recarsi in bagno per i continui malori.

E’ proprio in quel lasso di tempo di circa due ore, che un controllo di un dirigente dell’Asur ha permesso di scoprire l’assenza dell’impiegata. A quel punto, appurato l’abbandono del posto di lavoro, la direzione sanitaria ha aperto un’indagine interna e applicato il pesante provvedimento disciplinare con il conseguente licenziamento dell’impiegata.

Lei però non ci sta e si sente colpita ingiustamente, tanto che si è rivolta ai suoi legali, gli avvocati Pierluigi Spadavecchia ed Emanuele Mori, che hanno presentato un ricorso al Tribunale del lavoro contro il licenziamento. Si preannuncia dunque una lunga battaglia giudiziaria dove, oltre alle giustificazioni addotte dall’impiegata, potrebbero assumere un ruolo importante anche i precedenti che si sono consumati proprio negli uffici dell’Area Vasta 4 e che hanno visto protagonisti due dirigenti. Nei casi in questione, nonostante i fascicoli aperti dalla Procura della Repubblica di Fermo - per l’impiegata invece non ce ne sono - non sarebbe stato applicato lo stesso tipo di provvedimento disciplinare. Il caso, intanto, sta suscitando particolare interesse all’interno del settore sanitario provinciale.