In vendita la casa di Lussu. Mobilitazione per tutelarla

Le donne che con lei hanno vissuto gli anni di San Tommaso: "Bene da salvare" .

In vendita la casa di Lussu. Mobilitazione per tutelarla
In vendita la casa di Lussu. Mobilitazione per tutelarla

Poco prima di morire, Joyce Lussu aveva confidato alle amiche più cara il suo grande amore per la casa di San Tommaso e la paura che potesse diventare in futuro un luogo per cerimonie e banchetti. Non lo hanno dimenticato le donne che con lei hanno vissuto gli anni della casa fermana, Gilda Traini e le altre hanno fondato il centro studi Joyce Lussu proprio perché le sue parole, la sua storia, i suoi desideri non se ne andassero con loro. Per questo oggi è il centro studi Lussu a farsi portavoce della preoccupazione per le sorti della grande casa a due passi dal mare, in vendita ormai da diversi anni e da poco tornata alla ribalta. Luisa Serroni, del direttivo del centro studi, spiega: "Già due anni fa ci eravamo mossi per evitare che la casa venisse venduta a privati, avevamo incontrato anche il sindaco Calcinaro che si era detto disponibile ad aprire la discussione ma insieme alla Regione e allo Stato, da solo il comune può poco. Oggi la procedura di vendita è andata avanti, ovviamente la famiglia può procedere come crede, noi chiediamo alle istituzioni che quel luogo resti in mani pubbliche, che venga comprato e poi valorizzato dalle istituzioni per rispettarne la vocazione e l’anima. La petizione che abbiamo lanciato on line porta oggi 23 mila firme, abbiamo l’adesione di tanti centri studi e realtà culturali e associative delle Marche, della Sardegna, del resto d’Italia".

A supporto della richiesta c’è stato l’interessamento dei parlamentari Francesco Verducci e Irene Manzi del Pd che hanno interpellato, senza esito, il ministro Sangiuliano. C’è stato un ordine del giorno in Regione, a firma di Fabrizio Cesetti, e poco altro: "Sarebbe importante che il comune di Fermo per primo approvasse un ordine del giorno in consiglio comunale, spiega l’ex parlamentare Valdo Spini che pure segue da vicino la questione, fermo dovrebbe con orgoglio appropriarsi di questa straordinaria figura di intellettuale, di resistente, di donna di cultura e di valore civile. È un vanto per il territorio, per le Marche, per l’Italia tutta". "Non siamo controparte della famiglia, spiega ancora Serroni, diciamo solo che è da preferire l’acquisto pubblico che eviti una destinazione commerciale per quella casa. Joyce ci ha vissuto dalla morte di Emilio Lussu, nel 1975, fino al 1998, noi lo vediamo come un luogo vivo, di elaborazione e di dibattito, aperto a tutti per essere ancora luogo di stimolo e di riflessione. Stiamo mettendo a punto un progetto di attività culturali che ne facciano non un luogo di memoria semplice ma un modello di attività per la comunità".

Dai parlamentari nessuna notizia di apertura al Ministero, anche in Regione nessuno dà cenno di intercettare la questione, l’onorevole Manzi ribadisce: "Un’operazione simile la Regione l’ha portata avanti con Villa Buonaccorsi a Potenza Picena, con un’acquisizione pubblica di un bene di alto valore culturale. È qualcosa che si può fare, nel caso di Joyce Lussu si deve fare, per il valore di una figura eccezionale, una delle prime donne realmente impegnate, un esempio per tutti".

Angelica Malvatani