In visita a Servigliano la figlia di un soldato Usa

L’uomo, Jonh Procko, è stato prigioniero nell’ex campo oggi diventato Parco della Pace

Migration

La vocazione internazionale dell’ex campo di prigionia di Servigliano, oggi Parco della Pace, si nota anche dai simboli che sempre più frequentemente questa struttura divenuta da poco tempo monumento nazionale, riesce ad esprimere non solo nel nostro territorio. Il 25 aprile alcune guide dall’associazione ‘Casa delle Memoria’ hanno accompagnato in una visita nella sede dell’associazione e nel campo una donna americana figlia di Jonh Procko, un militare statunitense che è stato prigioniero proprio a Servigliano. "Tramite l’associazione Dennis Hill la figlia del soldato Jonh Procko – racconta Ian James Mccarty, cittadino inglese trapiantato da anni a Servigliano – mi ha contattato perché voleva visitare il campo dove suo padre era stato prigioniero e da dove era fuggito con successo nel 1943. Per l’occasione portava con sé la divisa militare che Jonh indossava in quel periodo. Mi ha raccontato che suo padre un po’ come avvenuto nel film ‘La Grande Fuga’, era riuscito a scavare con un cucchiaio una galleria da cui era riuscito a fuggire. Poi anche lui ha sperimentato la solidarietà di alcune famiglie della zona che lo hanno nascosto, prima di ricongiungersi all’esercito alleato. Questo è solo una parte della sua visita in Italia, infatti, sta ricostruendo la storia di suo padre in un libro". Alessio Carassai