Una conferenza stampa, un video suggestivo per raccontare le fasi salienti della realizzazione del Palio dell’Assunta 2024, collocato in cattedrale dopo il suo ingresso a Fermo domenica scorsa, e l’inaugurazione della mostra personale di Andrea Gentili, a palazzo dei Priori visitabile fino al 15 agosto con ingresso gratuito. "L’opera di Gentili- ha spiegato il vicepresidente della Cavalcata Andrea Monteriù- ha vinto il bando anonimo cui hanno partecipato 22 artisti: solo alla fine abbiamo scoperto si trattasse di un artista fermano". Elegante drappo in velluto blu su cui campeggia un arco con un quadrato, alla base, e un cerchio sovrapposto a significare terra e cielo. Nella parte inferiore, il corteo religioso come ‘raccontato’ nella pagina del Missale De Firmonibus (1436) e nella Tovaglia Policroma dalle monache Benedettine (1917). Al centro del rosone della cattedrale cittadina, Maria Assunta in Cielo patrona di Fermo sorretta, nella sua elevazione, dagli stemmi con i colori delle dieci contrade in luogo degli angeli tipici della iconografia classica. "Non sapevo che a Fermo avessimo un artista così bravo - ha detto il vicesindaco Mauro Torresi - è un palio fatto col cuore". Dello stesso parere, l’assessore alla cultura, Micol Lanzidei che ha ricordato anche l’altra mostra a palazzo dei Priori, dedicata ad Adolfo De Carolis. Oltre alla presenza della storica dell’arte Matilde Galletti, non ha voluto mancare Paolo Sabbatini, ambasciatore per le comunicazioni culturali italo-cinesi all’istituto mondiale di sinologia: "Stando al rapporto tra Italia e Cina di cui si parla tanto, tra le opere in mostra segnalo un dipinto dedicato a Matteo Ricci, preso come simbolo del legame tra i due paesi nel libro d’arte dedicato al grande personaggio marchigiano". Esperto di xilografia, fotografia e grafica computerizzata, Gentili ha concluso: "Difficile ricevere tanti complimenti da vivi. Si tratta della mia prima mostra per cui ringrazio, tra gli altri Antonio Zappalà. Ho riscoperto l’amore per la pittura. Per il Palio 2024, posso dire di aver usato colori e pennelli, ma anche il cuore".
Gaia Capponi