Fermo, 10 settembre 2023 – Avrebbero fatto irruzione nell’appartamento di una palazzina e poi avrebbero appiccato il fuoco, che si è propagato anche aelle abitazioni vicine e sulla tromba delle scale, provocando l’evacuazione dello stabile e due intossicati dalle esalazioni del fumo. Potrebbe esserci un regolamento di conti legato allo spaccio di stupefacenti dietro al violento incendio divampato ieri mattina all’alba in un immobile di via Paleotti a Lido Tre Archi di Fermo. Il rogo si è originato, poco prima delle 6, da un appartamento al terzo piano oggetto di sequestro giudiziario e occupato abusivamente da alcuni tunisini. Sul posto, allertati da un residente che ha notato il fumo sulla tromba delle scale, sono subito intervenuti i vigili del fuoco di Fermo con dieci unita. Le operazioni di spegnimento, di evacuazione del palazzo e la messa in sicurezza sono andate avanti per ore. Sul luogo dell’incendio anche sanitari del 118 e i carabinieri. Sedici le persone che sono state aiutate dai vigili del fuoco ad uscire dai rispettivi appartamenti del palazzo e portate in sicurezza. Tra loro anche minori, anziani e un non vedente.
Due di loro sono state visitate per problemi causati da inalazione di fumo dal personale medico e sanitario, che non ha ritenuto necessario il loro trasporto al pronto soccorso. Lo stabile è stato parzialmente dichiarato inagibile. Nel frattempo sono scattati tutti gli accertamenti degli specialisti dei vigili del fuoco per ricostruire la dinamica dell’incendio. Sono in corso anche le indagini dei militari dell’Arma della Compagnia di Fermo, per carcare di dare un nome e un volto ai presunti autori del rogo. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, già nel pomeriggio dell’altro ieri c’erano state le prime avvisaglie di ruggini tra due clan tunisini per questioni legate alla piazza di spaccio e per il denaro provento della droga. Inizialmente solo scambi di minacce e promesse di farla pagare l’uno all’altro. Poi un parapiglia, sempre tra i tunisini che occupavano l’appartamento andato a fuoco e altri connazionali, c’era stato intorno all’una di ieri notte. Poi la presunta irruzione nell’immobile, l’incendio e la devastazione dei citofoni di tutto il palazzo, i cui resti sono stati rinvenuti ad una decina di metri di distanza. Un’azione dimostrativa e una ritorsione che non lasciano presagire nulla di buono.