Influenza e Covid, super lavoro per il Murri

Al pronto soccorso gli operatori sono già allo stremo per accogliere i pazienti: il picco dei contagi è previsto per dopo Natale

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Le statistiche aggiornate parlano di 17 persone ogni mille malate di influenza, con il picco natalizio che sembra ancora lontano. E poi c’è il Covid che si riaffaccia, anche se non sembra con esiti drammatici, e soprattutto che si combina ai virus influenzali. L’allarme lo aveva già lanciato la presidente dell’ordine dei medici, Anna Maria Calcagni, che qualche giorno fa aveva parlato della difficoltà dei medici di medicina generale a far fronte a tutte le esigenze e le richieste dei propri mutuati.

Oggi è invece dal pronto soccorso che arrivano segnali preoccupanti, in quanto si parla di numeri già alti. Ieri a metà mattina si parlava già di almeno 30 persone visitate, quindici persone in attesa di posto letto e operatori allo stremo. In area Covid sei erano i pazienti, tre o quattro in attesa di ricovero a malattie infettive dove pure cominciano a riscontrarsi le prime difficoltà. Si tratta per lo più di persone con diverse patologie, che con il Covid e l’influenza finiscono per peggiorare, spesso sono senza copertura vaccinale e hanno sintomi abbastanza accentuati. Una difficoltà, quella del pronto soccorso, comune un po’ ovunque, ci sono zone dell’Emilia Romagna dove c’è stato bisogno di chiudere gli accessi, Fermo tiene botta grazie all’impegno degli operatori e allo sforzo dell’ospedale che prova a ricoverare tutti in tempi relativamente certi.

Procede, ma ancora troppo a rilento, la vaccinazione sia per la quarta dose del Covid che per l’influenza, sabato scorso a Montegranaro solo 15 i vaccini antinfluenzali somministrati e 103 quelli anticovid. Si dice moderatamente ottimista il direttore dell’Area Vasta 4 Roberto Grinta per il quale la situazione è ancora sotto controllo, di certo servirà una certa prudenza nell’affrontare le prossime festività natalizie, con gli incontri e la condivisione, i pranzi di famiglia e le tavolate. Maggiormente colpite le fasce di età pediatrica: tra i bambini al di sotto dei 5 anni l’incidenza è pari a 40,8 casi per mille assistiti, sotto pressione anche i pediatri di libera scelta, decimate le classi a scuola, le vacanze di Natale sembrano un miraggio ancora lontano.