
L’assessore comunale alla Cultura Micol Lanzidei Foto Zeppilli
Quando Micol Lanzidei parla del Teatro dell’Aquila lo fa come se fosse una creatura viva, amata e curata e vissuta con tutti i sentimenti. Per questo occuparsi della stagione teatrale da assessore alla cultura è un ruolo che le calza a pennello, il risultato sono le stagioni che si susseguono tra un successo e l’altro e il palcoscenico sempre vivo. Assessore, un momento veramente d’oro per il nostro teatro. "Ci lavoro davvero con grande impegno e posso contare su una squadra importante e competente, che ci mette amore e abnegazione. Parlo anche dalla macchina tecnica e della gestione fisica del teatro, oltre che di tutta l’organizzazione, lo trattiamo come un gioiello perché lo è. Gli artisti amano venire qui, dicono che non vedono spesso un teatro tenuto così bene. Funziona perché siamo una bella squadra".
Lanzidei, di cosa è più orgogliosa, in questi anni di impegno grande? "La cosa bella è stata l’apertura importante nei confronti della città, quel teatro è un palcoscenico per tutti, per grandi artisti ma anche per realtà locali, per il saggio della scuola, per le compagnie locali, è un luogo dove ci si esprime. Il grazie va anche al pubblico, ci mette amore immenso. Quest’anno abbiamo previsto una terza serata di programmazione, una sfida che è stata un successone, spero rimarrà come tradizione per sempre. Siamo partiti col teatro chiuso, poi però la voglia di esserci, la risposta del pubblico è stata talmente forte che ha trascinato tutto".
A cosa si lavora adesso? "Già stiamo lavorando per la stagione prossima, la programmazione estiva è pronta, sempre con Amat, ma intanto continuiamo a vivere momenti belli, abbiamo finito con Ritratti in musica il 16 marzo, il 22 c’è la Formo, poi si lavora ininterrottamente fino a maggio, quando arriva il grande premio Postacchini e poi a giugno i saggi. Non c’è un momento di vuoto, il che si traduce anche in economia, in una città che vive il teatro come nell’antica Grecia, una piazza dove si arriva al pubblico più diverso possibile, nelle lingue più diverse possibili".
Che sogno ha? "Penso ad una scuola legata al teatro, alla nascita di una compagnia stabile, le strade da percorrere sono tante, la città ha tante possibilità. Il percorso Unesco porterà molto nei singoli teatri, con un canale di programmazione e finanziamenti, possiamo davvero sognare in grande e il teatro è sempre al centro".
A margine ci sono i musei, nel cuore culturale della città, l’ultimo enorme successo è legato alla mostra del fotografo Mc Curry. "Una mostra che ovviamente proroghiamo, almeno fino a luglio, vista la risposta. Anche qui, lavorare con Maggioli cultura è per noi un valore aggiunto immenso, nella gestione pratica quotidiana, sui contenuti e sull’organizzazione di spazi museali. Abbiamo costruito un legame col territorio, tutti i cittadini sono protagonisti di questi spazi, siamo una squadra più ancora più grande coi fermani che conoscono, amano, partecipano e raccontano i luoghi della cultura".
Angelica Malvatani