"Io, infermiera in prima linea col Covid ostaggio di graduatorie bloccate"

Dietro una sigla, un contratto, una graduatoria, c’è la vita delle persone. E ci sono ospedali in perenne carenza di personale e senza infermieri. La storia arriva dall’Emilia Romagna, M.C. è una infermiera, cat. D, lavora lontano da casa con un contratto a tempo indeterminato. Lei però vorrebbe tornare a lavorare qui da noi, magari proprio a Fermo, la graduatoria glielo consentirebbe, dalla Regione Marche nessuna risposta: "Ho partecipato al concorso della Regione Marche e sono in graduatoria sia per assunzione diretta, che per mobilità extra-regionale. Sono in Romagna dal 2020, nella graduatoria della Regione Marche non ho nessuno davanti, sto attendendo di essere chiamata dalle Aree Vaste per cui ho espresso preferenza, la 4 e la 5, da una spropositata ed intollerabile quantità di tempo".

L’infermiera cerca informazioni ma nessuno sa niente, negli uffici le rispondono che le graduatorie per le aree vaste 4 e 5, Fermo e Macerata, sono bloccate e non si sa bene perché: "A me personalmente, come comunicano anche i sindacati di categoria, risulta che nella sola AV4 di Fermo servono circa cento infermieri, ma nulla è mai chiaro. Premesso che ho i sacrosanti diritti di sapere informazioni esatte su cosa stia esattamente avvenendo, ma soprattutto di ritornare a casa mia dove ho impegni e necessità di cui non sto qui a discutere, vorrei sapere cosa si stia facendo esattamente. Ho sentito e letto di pochissime assunzioni per l’anno 2022, per cui, visto che siamo già nel mese di settembre, ho paura che, come al solito, si cerchi di trascinare gli eventi fino al prossimo anno per avere modo di ripianare i soliti debiti aziendali. E’ allucinante che un vincitore di un pubblico concorso in graduatoria si veda puntualmente surclassare da tempi determinati, convocazioni più o meno discutibili e via dicendo". Una infermiera che ha vissuto in prima linea il Covid, non si è mai tirata indietro, chiede solo di poter tornare a lavorare nella sua terra d’origine: "Ho l’unico peccato di aver scelto un tempo indeterminato, per quanto lontano da casa, piuttosto che la precarietà tipica imposta dalla regione Marche e invece vengono praticate solo mobilità intraregionali. Si parla spesso di carenze di personale e mala sanità, mi chiedo se le persone con i loro diritti debbano valere così poco".