Irruzione al Murri Trovate anche armi

Erano pronti a colpire pesantemente i nordafricani autori del blitz al Pronto soccorso

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Erano pronti a colpire pesantemente e armati i nordafricani autori del blitz al pronto soccorso, da dove avevano portato via un giovane ferito appartenente al loro clan. La perquisizione del veicolo utilizzato per raggiungere l’ospedale da un a parte dei componenti della banda ha portato al rinvenimento di armi bianche occultate in posti strategici per il pronto impiego e in particolare di una mannaia di circa 30 centimetri e di tre coltelli della lunghezza superiore a 30 centimetri, che sono stati sequestrati insieme al mezzo. Gli inquietanti particolari sono emersi dai nuovi sviluppi delle indagini della polizia sul drammatico episodio consumatosi nel pomeriggio del 28 aprile scorso.

Un gruppo di sei magrebini, spalleggiati da una altra decina di connazionali, rimasti all’esterno, avevano fatto irruzione all’interno dell’ospedale per a portare via un loro connazionale ferito, accompagnato dagli uomini della squadra volante per le cure necessarie delle lesioni subite a seguito di un’aggressione con un’arma da taglio. Il giovane paziente era stato sollevato di peso da alcuni degli stranieri, uno dei quali gli aveva strappato dal braccio l’ago della flebo, mentre gli altri avevano ostacolato e aggredito i due agenti che lo piantonavano. Uno degli aggressori, vestito con tuta da ginnastica, aveva indossato guantoni per arti marziali. Il gruppetto era poi uscito dall’ospedale trasportando il ferito, continuando a intimare ai due poliziotti di non seguirli e minacciandoli di morte. I componenti della banda erano stati, però, raggiunti all’esterno della struttura sanitaria dove era parcheggiata una vettura pronta per partire. Anche nel piazzale antistante il pronto soccorso gli agenti erano stati aggrediti fisicamente, subendo lesioni fortunatamente non gravissime. In quel frangente era stato aizzato contro di loro anche un cane di razza pitbull consentendo al gruppetto di far perdere le proprie tracce con il ferito.

Pochi minuti dopo un 20enne, successivamente individuato per quello con i guantoni da arti marziali, era tornato sul posto per riprendere la vettura, ma era stato immediatamente bloccato dagli agenti. Come anticipato dal nostro giornale nei giorni scorsi il giovane era stato arrestato e tradotto in carcere, mentre altri cinque complici erano stati identificati e denunciati alla Procura della Repubblica per resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni aggravate, possesso ingiustificato di armi e interruzione di pubblico servizio. fab. cast.