REDAZIONE FERMO

Istituto Don Bosco estraneo ai fatti

L'istituto paritario privato Don Bosco di Fermo è stato prosciolto da ogni accusa al termine delle indagini sui presunti esami di Stato truccati. Nessun coinvolgimento nell'utilizzo del trucco della terza prova, che aveva incastrato 14 persone.

L’istituto paritario privato Don Bosco di Fermo, al termine delle verifiche iniziate nel 2016 per i presunti esami di Stato truccati è risultato totalmente estraneo al processo in corso davanti al Collegio penale che vede ben 14 persone alla sbarra: il preside di Scuola Domani di San Benedetto del Tronto, due amministratori, sei professori e cinque studenti. Tutti sono accusati, sulla base di una legge del 1925, di aver ’barato’ per superare o far superare gli esami. Le accuse più gravi, però, sono a carico dei due amministratori e del preside: abuso d’ufficio, falso in atto pubblico e istigazione alla corruzione. In tutto questo, così come accaduto anche per altri istituti sottoposti a verifica, è stato dimostrato che presso l’istituto Don Bosco gli esami si sono svolti correttamente, tanto che la posizione della scuola privata fermana è stata archiviata senza mai finire a processo. L’indagine era partita nel luglio del 2016 a seguito di un’ispezione ministeriale che aveva scoperto come l’esame di Stato sarebbe stato superato da alcuni studenti per mezzo di un codice prestabilito.

La segnalazione era arrivata sul tavolo del procuratore della Repubblica di Fermo, che aveva delegato le indagini alla polizia. Oltre alle verifiche documentali e agli interrogatori alle persone coinvolte, c’erano stati fiumi di intercettazioni telefoniche che avevano incastrato i 14 imputati, ma nessuno della Don Bosco. Come detto, l’istituto privato fermano in questione, finito inizialmente nel mirino insieme ad altri due istituti privati, Leonardo da Vinci di Fermo e "Scuola Domani" di San Benedetto del Tronto, era stato prosciolto da ogni accusa al termine delle indagini. L’istituto Don Bosco non aveva infatti utilizzato il trucco della terza prova, che viene per legge elaborata autonomamente dalla commissione d’esame e può essere sia a risposta aperta, cioè da compilare a cura dello studente, o multipla e già compilata. Nel caso specifico il quizzone era stato formulato a risposta multipla con un codice che avrebbe permesso agli studenti di individuare la giusta soluzione. Cosa che non è stata mai effettuata all’istituto Don Bosco.