L’immensità del duomo di Milano La galleria Vittorio Emanuele II tutta per noi

La nostra avventura virtuale ci ha portato fin nel capoluogo lombardo. Come non rimanere sbalorditi davanti all’immensità del duomo di Milano? L’imponente architettura gotica è il monumento più importante della Lombardia, è la terza chiesa al mondo per importanza e la sesta per superficie. Costruito nel 1386, ha oggi cinque navate circondate da grandi vetrate a cui accede da grandi portali. Ma non tutti sanno che le statue e le sculture che lo decorano sono ben 3400, divise tra guglie e facciata, e non raffigurano solo santi o nomi legati alla Bibbia. Tra loro, infatti, ci sono anche le raffigurazioni di Benito Mussolini, Napoleone e il pugile Primo Carnera, tutti sul tetto. Dobbiamo ammetterlo, il nostro è stato un punto di vista privilegiato. E proprio dalla sommità del Duomo il nostro sguardo è caduto verso la Galleria Vittorio Emanuele Secondo. Ci siamo fiondati al suo interno, soli soletti, niente fila ma, purtroppo niente rito propiziatorio.

Nel centro della Galleria infatti si trova il mosaico di un toro e tradizione vuole che poggiare il tallone del piede destro sui suoi genitali, ruotando tre volte su se stessi, porti fortuna. Noi giravamo indisturbati come fantasmi ma, da quanto abbiamo appreso, non eravamo gli unici: Milano ha i suoi fantasmi. C’è Carlina, la giovane sposa morta cadendo dal tetto del Duomo: pare che il suo corpo non sia mai stato ritrovato e che oggi il suo spirito vaghi per la cattedrale vestito di nero. C’è poi Cecilia Gallerani, famosa per essere stata ritratta da Leonardo come ’La dama con l’ermellino’. Il suo spirito vaga per Palazzo Carmagnola (oggi il Piccolo Teatro) che le fu donato proprio dal suo innamorato, e pare si aggiri proprio tra le sale. Infine è giusto ricordare anche la dama velata che sembra lasciare una scia di profumo di violetta al suo passaggio. Sarà vero?

Classe I A