VITTORIO BELLAGAMBA
Cronaca

La battaglia sulle orlatrici "Le griffe sono più attrattive Ora una contrattazione nuova"

Il segretario generale della Cgil sui lavoratori ’scippati’ dalle grandi aziende della moda "Da anni affrontiamo questa situazione con le imprese del distretto, servono salari più alti".

La battaglia sulle orlatrici  "Le griffe sono più attrattive  Ora una contrattazione nuova"
La battaglia sulle orlatrici "Le griffe sono più attrattive Ora una contrattazione nuova"

di Vittorio Bellagamba

Un salario più alto, migliori condizioni di lavoro e obiettivi aziendali condivisi sono le motivazioni principali, secondo Alessandro De Grazia segretario generale della Cgil di Fermo, che spingono i lavoratori dei calzaturifici del distretto a lasciare le loro aziende per andare a lavorare nelle grandi griffe della moda.

"Le aziende delle grandi griffe – ha sottolineato Alessandro De Grazia – sono molto più attrattive perché garantiscono condizioni di lavoro migliori soprattutto sotto l’aspetto salariale. In pratica pagano di più rispetto alle altre aziende. Ma non solo offrono anche obiettivi condivisi, maggiore formazione e orari certi e quindi condizioni di lavoro migliori".

De Grazia, questo riguarda anche le orlatrici?

"Vede per le orlatrici e per gli addetti al taglio bisogna fare un’analisi a parte. Queste due figure professionali sono state fortemente condizionate, nel recente passato dal fenomeno della delocalizzazione. Ovvero le fasi di orlatura e taglio sono quelle maggiormente trasferite in opifici aperti all’estero da imprenditori del distretto del Fermano. Oggi che le produzioni sono tornate sul nostro territorio tali figure, ovviamente, scarseggiano. In più le grandi griffe offrono a questi lavoratori condizioni più vantaggiose e quindi gli addetti decidono di andare a lavorare nelle aziende del lusso".

Ma oltre a stipendi più alti, quali sono secondo lei le altre motivazioni che spingono i lavoratori alle dimissioni?

"Le migliori condizioni di lavoro sono il frutto della contrattazione aziendale integrativa che viene fatte dall’azienda, dai sindacati d’intesa con i lavoratori. In pratica le aziende del lusso sono tutte dotate di una contrattazione integrativa che si basa sul raggiungimento di alcuni obiettivi concordati. I lavoratori, in questo modo, si sentono parte attiva dello sviluppo aziendale. Nel contempo, proprio per raggiungere questi obiettivi, l’azienda prevede percorsi formativi per i dipendenti, orari di lavoro certi oltre ovviamente a incentivi economici. In sintesi la contrattazione integrativa prevede un sistema studiato sulla persona".

Ma perché questo interessa solo i lavoratori delle aziende del lusso?

"Nel 2021 è stato istituito proprio a Fermo il tavolo provinciale per la competitività e lo sviluppo. In quella sede le associazioni datoriali e i sindacati di Cgil Cisl Uil hanno sottoscritto il documento che prevedeva la contrattazione integrativa nelle aziende del territorio. Purtroppo la volontà espressa dalle associazioni sindacali e datoriali non si è concretizzata nelle aziende del territorio, ma solo in alcune realtà ovvero in quelle aziende del lusso maggiormente strutturate".

A questo punto cosa occorre fare?

"Nel distretto del Fermano occorre avviare un’importante stagione di contrattazione collettiva aziendale. In questo modo si migliorerebbe la qualità del lavoro ma anche la situazione delle aziende. Queste azioni, infatti, possono essere estremamente importanti per le aziende del territorio che intendono competere sui mercati nazionali, ma soprattutto internazionali".