Il fermano ha un problema sanitario molto serio, la mancanza di 300 posti letto di residenzialità. A dirlo è Roberto Lanfranco responsabile delle politiche sanitarie della Cgil Spi: "Il servizio pubblico è in grave difficoltà nell’assistenza agli anziani, soprattutto quelli non autosufficienti e quella privata rimane un lusso per pochi visti i costi". Lanfranco ricorda che nel territorio di Fermo gli ultrasessantacinquenni rappresentano il 25 per cento della popolazione: "Anche nella recente conferenza dei Sindaci la Cgil e lo Spi ha segnalato una forte carenza di posti letto di residenzialità rispetto alla delibera della giunta regionale 11052017, pari a meno 300 posti letto. Il budget da tempo sottostimato non ha permesso di convenzionare strutture già autorizzate ed accreditate ma soprattutto di non attivare le strutture che stanno facendo un percorso di autorizzazione. Le persone non autosufficienti, affette da malattie croniche o in condizioni di fragilità, che non hanno la possibilità di curarsi a domicilio, devono avere l’opportunità di essere ospitate in strutture residenziali extra ospedaliere che offrano loro tutta l’assistenza di cui hanno bisogno". Secondo il sindacato questo genera a cascata il fenomeno dei posti letto occupati in ospedale oltre i giorni previsti con un costo sul sistema ospedaliero che assorbe risorse per ricoveri inappropriati: "Basti pensare che nelle medicine del Fermano il ricovero medio è quasi doppio rispetto agli standard previsti e anche rispetto alla media regionale. Ora è il momento della revisione dei budget e crediamo che sia fondamentale assegnare il budget alla luce dei reali fabbisogni".
CronacaLa Cgil: "Mancano 300 letti per le degenze lunghe"
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