
Ennio e Teresa Brilli con Djibriel Thioune e sua moglie
Fermo, 7 giugno 2025 – Certe famiglie sfuggono a definizioni semplicistiche, sono realtà che hanno un solo elemento chiaro: l’amore, il resto lo fa la vita con i suoi colori. La famiglia Brilli è così, il papà è Ennio, grande fotoreporter, la mamma è Teresa, il figlio si chiama Djibriel Thioune ed è come se fosse nato due volte. La prima nascita è avvenuta in Casamance, la regione più a sud del Senegal. Non saprebbe dire esattamente quando è nato, sa che durante la guerra civile ha perso i suoi genitori naturali e che ha dovuto attraversare il Gambia, il Mali, il Burkina Faso, il Niger e la Libia prima di riuscire, dopo più di due anni di viaggio, a toccare il suolo italiano. A Senigallia ha avuto lo status di rifugiato, a Fermo è entrato nel progetto Sai Era Domani, qui ha incontrato Ennio che racconta: "In quel periodo ero a Fermo dopo aver lavorato in giro per il mondo come fotoreporter. Facevo laboratorio di fotografia coi ragazzi, abbiamo fatto tante cose insieme e con Djibriel abbiamo anche raccontato in un libro la sua storia. Così è iniziato il nostro cammino insieme". Il giovane ha iniziato anche a frequentare la casa di Ennio e Teresa, un’amicizia sempre più stretta e una conoscenza profonda. Quando Ennio ha avuto un terribile incidente, Teresa ha avuto bisogno di aiuto: "Gli ho chiesto di restare con me per darmi una mano, Ennio era in coma, i miei suoceri anziani erano con me e avevo davvero bisogno di un supporto. Sono state settimane molto difficili per me. In quei momenti il nostro legame è diventato forte e lui, piano piano, è nato come nostro figlio anche se nel mio cuore lo era già da tempo, forse lo stavamo solo aspettando".
Djibriel parla di un affetto veramente grande, di una riconoscenza vera: "Ho lavorato per il papà di Ennio, ho capito che avevo cominciato a ricostruire la mia vita. Mi hanno sempre detto che mi volevano bene come ad un figlio e io a loro come se fossero davvero i miei genitori. E adesso hanno anche deciso di adottarmi veramente ma ormai per noi è solo una formalità". Dopo poco è arrivata anche Aminata, la compagna di Djibriel, da pochissimi mesi c’è anche Umi, la bimba che è nipote di cuore di Teresa e Ennio: "Penso che possiamo davvero sintetizzare la nostra storia con la parola cuore, il segreto sta tutto nell’usare il cuore. I progetti che oggi si chiamano Sai Era Domani sono esempi straordinari di integrazione e di costruzione di possibilità. Se ci fossero più famiglie aperte all’accoglienza potremmo moltiplicare il senso di famiglia e di fiducia nel futuro per questi ragazzi. Noi crediamo che a frenare le persone sia solo la paura del diverso che si può superare solo con la conoscenza. Per noi è stata la conquista grande di una famiglia che moltiplica le sue possibilità e si apre ad un figlio che non abbiamo avuto prima. È la maternità che prende forma e poi trova anche l’abbraccio di una nipotina. È una festa e una gioia quotidiana".