La grande arte trova casa a Fermo

Sgarbi inaugura la mostra dedicata alla pittura classica e contemporanea, organizzatori soddisfatti

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di Angelica Malvatani

C’è l’anima dei pittori in ogni quadro, che vive e dialoga, quell’anima che Vittorio Sgarbi sa leggere e raccontare. Per questo è un successo annunciato la mostra ‘I pittori della realtà, verità e illusione tra Seicento e Novecento’, è una festa per Fermo, per lo stesso Sgarbi che qui l’ha valuta, per l’intera regione. A raccontare questo straordinario viaggio è lo stesso Sgarbi che arriva a teatro a metà mattina del giorno dell’Immacolata, è il sottosegretario alla cultura, il suo ruolo però oggi è solo quello di curatore della mostra e si dice felice di aver portato qui un dialogo tra autori del mondo contemporaneo e autori classici, lieto di mostrare il quadro più bello, quello di Rubens che è, appunto, fermano ed è inserito nell’esposizione con altri 80 quadri.

"Fermo è città d’arte per eccellenza – sorride Sgarbi – sono felice di aver portato qui questa mostra, con un sindaco capace e pieno di entusiasmo. Mi auguro che in tanti vengano, per il successo di questa città e delle storie che raccontiamo".

Una grande mostra che sarà allestita fino al primo maggio, con il sostegno della Regione, del Comune, del Mart di Rovereto di cui è presidente lo stesso Sgarbi, la Carifermo e la Fondazione Carifermo, oltre a tanti imprenditori del territorio. Entusiasta il sindaco Paolo Calcinaro: "È già motivo di orgoglio per la nostra comunità ospitare questa mostra, è un ulteriore valore aggiunto la presentazione da parte del curatore, la nostra provincia è uno scrigno di tesori d’arte talora meno conosciuti". Marco Bruschini, direttore dell’agenzia regionale per il turismo e l’internazionalizzazione, si augura di poter contare sempre di più sull’esperienza e l’energia di Sgarbi, perché le Marche al plurale riescano a trovare una sola voce nella promozione turistica. Il saluto anche da parte del prefetto, Michele Rocchegiani, del presidente della Provincia Michele Ortenzi e dell’assessore alla cultura Micol Lanzidei che parla del ritorno delle grandi mostre a Fermo, a raccontare l’arte che è, per definizione, libera e eterna.

Con Sgarbi a curare la mostra ci sono Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari che spiega: "In mostra si vedono 80 dipinti che in realtà sono molto di più, centinaia e centinaia perché c’è una figura retorica che regge questa mostra dedicata ai pittori moderni della realtà, la figura del quadro nel quadro. Ognuno ha amplificato altre visioni, con l’umile consapevolezza che prima del nostro lavoro c’è stato quello di altri che ci hanno dato chiavi di visione, questa è la ragione per cui all’interno di ogni dipinto ci sono Leonardo, Caravaggio pollaiolo, la pittura del 600 spagnolo, l’arte fiamminga del 600 e quella pre impressionista di Manet". Dunque un dialogo serrato tra il ‘900 e la tradizione, alle pareti i ritratti di una sala che si apre alle storie, Sgarbi comincia raccontando la sua, di storia, quella politica è iniziata nelle Marche e con Fermo ha un rapporto speciale: "Questa regione è per me straordinaria, tutto è qui, è il luogo della perfezione, una bellezza senza fine. Questa volta ho costruito un percorso che mette in collegamento l’antico e il moderno, in mostra ci sono opere come ‘L’uomo che si pettina’, di Gregorio Scitian, che è un Caravaggio del 900. C’è Pietro Annigoni che ha ritratto la regina d’Inghilterra, c’è la forza di Pietro Guarienti, ancora vivente e poi Serri, Acci, i fratelli Bueno che ci regalano la donna bellissima che è il simbolo della mostra. Sono dipinti che rappresentano l’ultima festa della pittura. Quest’ultimo ballo è come la fine di un’epoca, cinque o sei anni che i pittori hanno deciso di dipingere come fossero alla fine del ‘600". A curare l’organizzazione è Maggioli, la mostra è aperta dal martedì alla domenica, dalle 10,30 alle 13 e dalle 15,30 alle 18, anche nei giorni di festa. Info 0734217140.