ANGELICA MALVATANI
Cronaca

La legge sull’aborto. Giovani e consiglieri scendono in piazza: "Qui diritti non garantiti"

Il caso era scoppiato in consiglio comunale e aveva spaccato la maggioranza

Il caso era scoppiato in consiglio comunale e aveva spaccato la maggioranza

Il caso era scoppiato in consiglio comunale e aveva spaccato la maggioranza

La politica è l’arte di governare ma è anche la volontà e la forza di partecipare alla vita sociale e civili. È una parola nobile e importante, politica, e lo stanno dimostrando i giovani fermani della rete Noisette che domenica hanno coinvolto tante persone, consiglieri comunali, gente col coraggio delle idee e dei pensieri. L’idea era quella di tornare a discutere della legge 194, di ricordare che la settimana scorsa si è consumato uno strappo politico proprio su quella legge con il mancato numero legale garantito ad una mozione presentata da un gruppo di maggioranza. Loro, i ragazzi, non ci stanno e chiedono parole chiare, su questioni che riguardano il corpo e la salute di tutti. "Oggi siamo in Piazza del Popolo a Fermo insieme ad altre associazioni e alle cittadine e ai cittadini per ribadire la necessità di garantire un aborto sicuro e accessibile sempre e dovunque nella nostra Provincia e Regione, ha spiegato Greta Lattanzi, Diritti come l’aborto farmacologico fino alla nona settimana, come stabilito dal Ministero della Salute nel 2020, non sono ancora applicati nella nostra Regione. L’esclusione dai consultori di realtà antiabortiste o non laiche va garantita. Non possiamo permettere che i nostri diritti vengano strumentalizzati ai fini di una propaganda politica o ignorati come questioni superficiali. I corpi sono i nostri, le vite sono le nostre, e invece siamo ancora costrette a guardare uomini discorrere in merito alle nostre libertà fondamentali, come se fossero questioni di diplomazia trascurabili, come se dietro a quella gravidanza che si vuole interrompere non ci sia una persona che quella gravidanza, per svariati motivi, non può permettersela". In tanti hanno preso la parola per sottolineare il coraggio dei ragazzi e il dovere di essere loro accanto, in prima fila i consiglieri Pascucci, Bagalini, il presidente del consiglio comunale Francesco Trasatti, il consigliere di minoranza Renzo Interlenghi, tutti a dare supporto nella necessità di posizioni chiare. Anche l’ex primaria di rianimazione, Luisanna Cola, ha preso la parola per ribadire la necessità di supportare la salute delle donne.

"Come si fa a impedire la discussione sull’opportunità di un farmaco che aiuta le donne ad avere un aborto meno invasivo e rischioso? Davvero l’idea è che si se facilitano le cose poi le donne vanno tutte ad abortire? Questo significa non conoscere, non capire e soprattutto non mettersi nei panni dell’altro. Fondamentale partecipare, discutere, decidere e soprattutto votare per far sentire la nostra opinione". E ancora, la parola a Gaia Capponi, Sandra Amurri, a tante persone che per tutto il pomeriggio hanno sostato in cerchio, intorno a quei ragazzi che il significato del termine politica lo conoscono bene e partecipano, discutono, prendono posizione.

a.m.