ADOLFO LEONI
Cronaca

La macchina della Cavalcata è già in moto

di Adolfo Leoni Ancora i tamburi non rullano, né squillano chiarine o volano bandiere. Ma il giorno dell’investitura è prossimo. Una immaginaria...

di Adolfo LeoniAncora i tamburi non rullano, né squillano chiarine o volano bandiere. Ma il giorno dell’investitura è prossimo. Una immaginaria macchina del tempo ci retrocede. Siamo sei secoli indietro. È il 1400. È il tempo della prima Signoria delle Marche. Fermo è capitale di uno stato. 48 comuni con essa. A gestire il potere sono podestà e priori. Ogni due mesi questi ultimi vengono estratti a sorte, vestiti di nero e introdotti nel loro palazzo. Il Palazzo dei Priori è austero, così come lo erano – o dovevano essere – i costumi del tempo. Il 18 maggio prossimo verrà riproposta la nomina, l’elezione e l’investitura dei nuovi priori. La città di Fermo legherà un fatto antico con uno contemporaneo. Non sarà una rievocazione, nel senso odierno del termine, ma una vera e propria evocazione. Come se prendessero vita fatti risalenti a seicento anni fa; come se i volti di allora tornassero a vivere nei volti di oggi. Era festa e sarà festa. In primo luogo festa di contrada. Perché tra i propri residenti sarà scelto il priore, anzi i 10 priori. Certo, ci troviamo dinanzi ad una finzione scenica. Ma una finzione che racconta pagine di storia, quella nostra, quella che ci ha contraddistinti. La macchina della Cavalcata dell’Assunta è già in moto. In effetti non s’è mai spenta. Ma ora inizia a girare al massimo. Ci si ritrova, ci si dividono i compiti. Il Duomo accoglierà le contrade domenica 18 maggio alle ore 18. Mezz’ora prima il concerto di campane rivolgerà un gaio saluto. A richiamare gente ci saranno in piazza del Popolo i Musici e gli Alfieri della Cernita che risaliranno il colle del Girfalco. La Cattedrale si riempirà. Due i momenti attesi. Il primo riguarda la nomine del Gonfaloniere di contrada. Non era un porta-vessillo il gonfaloniere. Era un uomo d’arme che avrebbe difeso da attacchi la sua porzione di territorio e avrebbe chiamato a resistere la sua gente. Dopo i gonfalonieri, sarà la volta dei Priori. I loro nomi sono imbussolati all’interno di una cassetta che altre due ne contiene. Tre chiavi per aprirle. Tre personaggi che ne sono depositari. Ecco i nomi. Certo, è finzione scenica, ripetiamo. Ma quella finzione racconta esattamente quel che accadeva allora: bussolotto, estrazione, nomina, investitura e poi ingresso nel proprio palazzo. Come accadeva allora.