"La nostra visita al Monastero delle Benedettine"

Ci accoglie la Badessa Ida, con un sorriso che ci accompagnerà per tutta la durata della visita: racconta la storia e le sue scelte .

"La nostra visita al Monastero delle Benedettine"

"La nostra visita al Monastero delle Benedettine"

Noi ragazzi della III B di Santa Vittoria in Matenano sabato 4 marzo siamo andati a visitare il Monastero delle Suore Benedettine, a pochi passi dalla scuola. Ci accoglie la Badessa Ida, con un sorriso che ci accompagnerà per tutta la durata della visita. Inizia a narrarci la storia del Monastero e ci rendiamo subito conto che va di pari passo con la storia del paese. I monaci si insediarono in questo colle portando la loro cultura basata sul lavoro e sullo studio, creando pian piano la cittadina e la società che la viveva. Il Monastero femminile, poi, è nato da una vedova (di Montelparo) che consacrò la sua vita al Signore. Nel corso della storia, il Monastero ha attraversato fasi alterne: è stato chiuso sotto la dominazione napoleonica e dopo l’Unità d’Italia, ma è riuscito a riattivarsi e continuare la propria missione di aiuto, preghiera e accoglienza. Il momento più bello è stato quando Madre Ida ci ha raccontato la sua vita e ci ha confidato che, da giovane, aveva in mente programmi totalmente diversi, anzi, rigettava proprio la vita monastica e voleva una famiglia. Ida aveva una vita bella e gioiosa: quattro sorelle, due fratelli e un fidanzatino. Pian piano, però, la mamma le consiglia di frequentare il Monastero per imparare a cucire e rammendare e da lì viene folgorata dalla vita monastica. Quando ha iniziato il suo cammino monastico le monache dovevano tagliare quasi di netto i legami familiari per essere veramente libere di dedicarsi completamente alla parola di Dio.

"All’inizio è stato difficile per tutti accettare questa mia decisione, ma ero sicura di voler donare la mia vita per un bene più grande e ciò corrispondeva anche alla mia felicità", afferma la Badessa. Inoltre, ci confida che, all’inizio, è stato suo papà a soffrire di più la sua assenza a casa, ma quando ha realizzato che in questo modo sua figlia era contenta, ha imparato ad accettare serenamente la sua decisione. "Non saprei spiegarvi che cosa mi ha spinto ad abbracciare questa realtà – prosegue madre Ida – so solo che quando venivo in Monastero ero totalmente appagata e felice. Come quando ti innamori, stai bene con qualcuno ma non sai perché". Parole semplici in apparenza, quelle che Ida ci sta dicendo, ma ciò trasmettono va alla base dell’esistenza: fare ciò che ci rende felici, accettando in pieno una decisione che viene dal cuore. Non è forse questo il senso della vita?