La pasta col grano locale spopola

Idea e produzione sono di Framarini titolare dell’azienda Solatia: "Combattiamo il costo delle materie prime"

Migration

Stanno andando a ruba i 370 pacchetti da mezzo kg di pasta, tipo pennette, realizzata con grano coltivato su terreni elpidiensi, macinato e trasformato in aziende locali e messi a disposizione di una clientela per lo più circoscritta a Porto Sant’Elpidio. L’idea è di Roberto Framarini che ha voluto condividerla con i suoi concittadini trovando, è il caso di dire, terreno fertile e grande interesse. Framarini, 46 anni, è titolare dell’azienda agricola Solatia (ma non ha mai coltivato il grano, solo ortaggi), una laurea in scienze politiche nel cassetto, socio di Legambiente, attivo nei Gruppi di Acquisto Solidale. Tutto è partito da una semplice riflessione: "Il prezzo del grano, prodotto prezioso e fondamentale, è salito alle stelle. Normalmente viene deciso in borsa e, una volta consegnato, se ne perde il controllo. Intorno a noi ci sono coltivazioni di grano in abbondanza e allora ho pensato: perché non tenerlo per noi? In zona ci sono mulini e pastifici e allora, – si è chiesto - perché non farci ‘la nostra pasta’? Accorciamo la filiera, incentiviamo l’economia locale, riscopriamo le relazioni col territorio, ci riappropriamo di ciò che produciamo perseguendo la ‘sovranità alimentare’ che adesso va di moda". Ha sondato l’interesse della gente, la fattibilità dell’idea, cercato le condizioni più vantaggiose "perché l’obiettivo era ottenere una pasta a costi accessibili per una famiglia normale. Un prodotto come il nostro dovrebbe costare 5 eurokg, invece siamo riusciti a realizzarlo a 3,20 eurokg". Sono stati necessari 300 Kg di grano (moderno, coltivato in agricoltura convenzionale) per 370 pacchetti. C’è voluto meno di un mese per ottenere i sacchetti di pasta senza logo ed iniziare la distribuzione. A Framarini è arrivata una pioggia di richieste (anche di 10-20 kg) "ma non distribuisco più di 4 pacchetti a testa per accontentare e coinvolgere più gente possibile e creare le condizioni per dare un seguito all’operazione". Sono pennette di qualità: il grano è macinato a pietra, l’essicazione è a bassa temperatura certificata. I soldi li ha anticipati Framarini che conta di rientrare con l’investimento "senza guadagnarci nulla altrimenti l’operazione non avrebbe senso". Perché lo fa? "Perché no? Il vantaggio sta nel valore umano, politico, sociale, ambientale, economico del progetto, che può funzionare solo se si crea una ‘comunità del grano’ Quest’anno l’ho fatto per vedere se era fattibile ma spero si crei un gruppo di lavoro. Mi piacerebbe coinvolgere ristoranti e associazioni di quartiere affinché propongano la nostra pasta".

Marisa Colibazzi