La protesta dei dipendenti della sanità: "Servono infermieri, i servizi chiuderanno"

Presidio davanti all’ex ospedale di Porto San Giorgio contro lo stop all’attività della struttura riabilitativa per fare fronte alle ferie

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"La chiusura della Residenza sanitaria riabilitativa di Porto San Giorgio è il segnale di qualcosa che non funziona". Lo hanno ribadito i rappresentanti sindacali dei lavoratori ieri mattina, in assemblea di fronte all’ex ospedale di Porto San Giorgio che da domani resterà chiuso. È arrivato anche il sindaco appena eletto Valerio Vesprini, pronto a impegnarsi per sostenere un servizio di qualità per il territorio tutto. Hanno trovato posto altrove i 14 pazienti in riabilitazione che occupavano tutti i posti a disposizione, sono stati trasferiti tra Campofilone e Ascoli Piceno e i lavoratori andranno a coprire i reparti scoperti per ferie o per contagi da Covid: "Non è nemmeno il nuovo picco di Covid il problema – ha spiegato per la Rsu Cisl Giuseppe Donati –, è piuttosto il problema ormai storico di carenza di personale che nessuno ha voglia di affrontare. Manca personale ovunque, a Fermo servono 700 infermieri e siamo ben lontani da quel risultato. Nel nuovo piano per le aree vaste si prevedono 650 infermieri per noi, non bastano, ci troveremo a chiudere altri servizi e a lasciare spazio ai privati". Un territorio che ha ricevuto sempre meno rispetto agli altri, che oggi chiede di riportare la situazione in equilibrio: "La Rsr di Porto San Giorgio è un’eccellenza, lo hanno detto anche i vertici regionali quando l’hanno riaperta. Poi però ad ogni occasione si chiude, per risolvere i problemi di altri reparti. Bisogna avere rispetto per i lavoratori e per i pazienti, abbiamo chiesto un incontro all’assessore regionale alla sanità Saltamartini, speriamo che ci dia delle risposte a breve", sottolinea Donati.

Per la Cgil Roberto Lanfranco assicura che il presidio a Porto San Giorgio è solo la prima delle azioni che si metteranno in atto, per portare l’attenzione sulla sanità fermana, per troppo tempo trascurata. Luigi Emiliozzi della Rsu Uil ha sottolineato il grido di dolore di lavoratori costretti a lavorare in condizioni difficili: "Bisogna intervenire subito sul piano assunzioni, a gennaio sarà tardi e sarà stato tutto deciso. Il tempo del cambiamento è oggi, con le aree vaste che stanno ritornando alla loro autonomia". Al presidio c’erano anche Anna Donatacci della Nursingup e Piero Antognozzi del Nursind, tutti d’accordo nel chiedere dignità per gli infermieri ma anche per gli Oss, ne mancano decine all’appello, con le ferie è impossibile coprire il turno di notte. Il sindaco Vesprini ha promesso di portare la questione in Regione.

Angelica Malvatani