Sembra che i servizi sanitari all’ospedale Diotallevi di Montegiorgio saranno mantenuti anche durante i lavori di riqualificazione strutturale, ma la popolazione ha manifestato la sua attenzione sul problema e la volontà di chiedere ulteriori servizi. Sono questi gli elementi emersi nell’incontro pubblico organizzato dal gruppo di minoranza ‘Insieme per cambiare Montegiorgio’, composto dai consiglieri Claudio Ferracuti, Fabrizio Cesetti, Elvinia Minnoni e Luigi Ripani, che si è tenuto martedì al cineteatro Manzoni, sul tema sanità e ospedale montegiorgese.
"I fatti sono questi – spiega Fabrizio Cesetti – i lavori per un valore di 4 milioni e 100.000 euro avranno una durata di 10-12 mesi, dovevano essere terminati entro il 2023, ma per questioni tecniche sono partiti solo a ottobre 2023. Gli interventi sono di miglioramento sismico e degli impianti, e per agevolare e stringere i tempi di realizzazione, la ditta aveva chiesto di chiudere l’ospedale e trasferire i servizi esistenti. Appena venuti a conoscenza ci siamo subito attivati, abbiamo chiesto rassicurazioni, come era stato annunciato alla presentazione dei lavori che i servizi sarebbero stati garantiti. Nelle ultime ore ho avuto rassicurazioni da parte degli assessori Francesco Baldelli e Filippo Saltamartini, fatta eccezione per le cure intermedie. Se è possibile svolgere i lavori garantendo i servizi, come ci è stato garantito, lo pretendiamo e vigileremo su questo. Altrimenti sono pronto a sporgere denuncia per interruzione di pubblico servizio". "Abbiamo avuto la sensazione che se il 13 ottobre non avessimo sollevato il problema – conclude Claudio Ferracuti – si sarebbe proceduto a trasferire i servizi e chiudere l’ospedale, con gravi ripercussioni per i cittadini della media Valtenna. Gli ambulatori, le varie specialità e il Ppi sono essenziali per il territorio, ad usufruire dei controlli sanitari sono in maggioranza persone anziane che hanno difficoltà a spostarsi è inimmaginabile che siano costrette a spostarsi a Fermo o Montegranaro. Senza contare che il presidio è fondamentale per alleggerire il carico del pronto soccorso di Fermo".
I cittadini all’unisono, hanno chiesto di vigilare sull’operato dell’Ats, perché spesso variazioni temporanee di servizi si sono trasformate i prese d’atto. Inoltre i cittadini chiedono di incrementare i servizi riaprendo un Ppi effettivo, cure intermedie con 40 posti letto, i spazi destinati ai medici di base.
Alessio Carassai