L’ex Conceria sbarca a Roma

La storia è stata illustrata dal consigliere Pascuc agli stati generali del patrimonio industriale

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Storia, cultura, futuro. C’era anche l’ex linificio e ex Conceria Sacomar di Molini di Tenna di Fermo al centro della seconda edizione degli Stati Generali del patrimonio industriale promossi dall’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale e dall’Università ’La Sapienza’. È stato il consigliere comunale Nicola Pascucci a raccontare la storia di un sito industriale che sta trovando una nuova vita. A rappresentare Fermo oltre a Pascucci anche la consigliera comunale Lucia Perticari. Per il sindaco Calcinaro si è trattato di un’importante occasione per parlare e far conoscere un sito industriale importante della nostra città, oggi al centro del progetto di riqualificazione al quale nel 2021 è stato riconosciuto il finanziamento dal parte del Ministero delle Infrastrutture di 15 milioni nell’ambito del Pinqua (Programma innovativo per la qualità dell’abitare), per la rigenerazione e la riqualificazione dell’area, risorse di cui Fermo è fra le prime città a beneficiare, con interventi di housing sociale per anziani e giovani coppie, centri sportivi, spazi culturali, infrastrutture in un’integrazione pubblico-privato. Ad oggi la convenzione con il Ministero è esecutiva ed è stata avviata la progettazione degli interventi. "Il linificio-conceria Sacomar-Santori concerie marchigiane rappresenta un passo fondamentale per la storia industriale e non solo – ricorda Pascucci –. Tutto iniziò negli anni Trenta del ‘900 quando un impianto per la lavorazione del lino fu realizzato nei pressi della stazione ferroviaria, sfruttando le acque del fiume Tenna". Il linificio divenne poi nel corso della seconda guerra mondiale campo di prigionia denominato PG70 e dal 1945 al 1950 campo profughi. Nel 1956 divenne la conceria Sacomar, tra i più importanti poli conciari italiani e chiuse nel 2003. Oggi si guarda al futuro, a Roma c’erano i massimi esperti italiani di storia ed economia delle industrie, un’occasione per valorizzare e far conoscere uulteriormente il patrimonio industriale marchigiano che è con la sua storia alla base delle piccole e medie imprese marchigiane. La fermana Virginia Recanati, invece, ha illustrato il caso delle Cisterne Romane come strumento pedagogico per l’insegnamento della modellazione idraulica.