"Lezioni a casa, nell’area montana difficile l’accesso a internet"

Il Governo impone la didattica a distanza per gli studenti degli istituti superiori, ma cosa accade quando l’accesso alla rete presenta difficoltà di connessione? A differenza delle grandi città, nel nostro territorio ci sono zone, soprattutto nell’area montana, dove l’accesso a Internet presenta notevoli impedimenti strutturali. A Montefortino, ad esempio, ci sono molte frazioni dove la rete Internet non è ancora arrivata, al momento le frazioni con maggiori difficoltà sono quelle a confine con la provincia di Ascoli Piceno. "In casa ho due figli – racconta Paola Sciammana – la più grande frequenta l’Università, il più piccolo l’istituto di Agraria di Ascoli, ma fare didattica a distanza qui non è semplice. Abitiamo in prossimità del centro storico ma non abbiamo una rete fissa, disponiamo di una connessione wireless che ci consente di avere una allaccio alla rete, ma i problemi sono molti. Il primo è di carattere logistico, il segnale non sempre arriva con la stessa potenza, alcune volte saltella, arriva, si perde, poi ritorna. Il secondo riguarda l’uso della banda, già quando sono in due a lavorare contemporaneamente, capita che la connessione perda di segnale con audio distorti, la connessione si perde e poi riparte, ma nel frattempo si perdono minuti. Se poi a loro due, mi aggiungo anche io che devo sbrigare qualche pratica d’ufficio da casa, la connessione non è proprio possibile".

Nonostante da anni nelle Marche si parli di accesso alla banda larga, ci sono alcune aree che ancora non vengono raggiunte da segnali digitali capaci di garantire connessione in streaming. Ma il problema non si limita a questo. "Nel corso degli anni – continua Paola – anche i normali segnali destinati alla telefonia cellulare sono peggiorati, una valutazione che riguarda indistintamente la varie compagnie. Un facile esempio zone dove prima un operatore aveva segnale e ora non c’è più; altre zone dove prima c’era un forte segnale ora invece si raggiungono un paio di tacche".

Alessio Carassai