"Lido Tre Archi un secondo hotel House" Il Pd lancia il monito a Regione e Comune

Il consigliere regionale Cesetti con i dem locali e la minoranza sulla situazione del quartiere lungo la costa. Mozione ad Ancona

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di Angelica Malvatani

"Lido Tre Archi non è un problema solo del comune di Fermo, se ne deve occupare anche il resto del territorio perché non diventi un ghetto in stile Hotel House a Porto Recanati". È questo in sintesi l’appello del consigliere regionale Pd Fabrizio Cesetti che sulla situazione del quartiere più periferico di Fermo ha presentato una mozione, firmata da tutti i colleghi di partito in Consiglio regionale. Ad appoggiarlo anche il Pd di Fermo e gli alleati alle ultime elezioni amministrative, il segretario comunale Alessandro Iagatti spiega che si sta parlando di una problematica antica, di difficile soluzione: "La mozione regionale è un primo passo, serve una risposta immediata sulla sicurezza agli abitanti e ai turisti che frequentano quel quartiere. Non può bastare un presidio fisso delle forze dell’ordine, serve una politica sociale di inclusione delle realtà che si trovano in quel quartiere". Sottolinea Cesetti: "Gli effetti negativi di questa situazione si dispiegano su tutto il territorio, anche sull’economia e sul turismo. Grandi i danni proprio per il turismo con quello che è successo questa estate, la violenza esibita, la sfida alle forze di polizia, incide anche sul valore degli immobili e sulle speculazioni che si fanno su questo, da parte di persone prive di scrupoli, pronte ad accaparrarsi appartamenti anche per 15 mila euro".

Cesetti spiega che la Regione ha competenza politica e può e deve intervenire nei confronti del Ministro degli Interni: "Prima che sia troppo tardi, in modo sinergico, tutti se ne devono far carico. Serve anche una certa decisione, non si deve verificare a Lido Tre Archi quello che è diventato l’hotel House. Siamo lì vicino, gli elementi ci sono tutti. Il fallimento dell’isola vacanziera, il deprezzamento degli immobili, drastico, la presenza di varie etnie, un’infinità di irregolari, delinquenti, spacciatori, probabilmente c’è anche qualcuno organizzato in una sorta di clan, per tutto questo la soluzione non è minimizzare. Ci sono persone che ci vivono tutto l’anno e che meritano di stare tranquille, sono costrette a vivere insieme a situazioni di irregolarità grandi".

Il Pd chiede che si intervenga presso il Ministro degli Interni per un presidio fisso e permanente di polizia, bisogna coinvolgere la Provincia ma anche la Procura nel cercare forme di repressione di fenomeni deviati: "Bisogna far capire come si sta al mondo – dice ancora il consigliere regionale – , rispettando gli altri, pagando le bollette, con affitti e contratti regolari. L’amministrazione comunale è tanto terrorizzata dal dissenso quanto prigioniera del consenso, minimizza e non risolve mai niente". Parole appoggiate dal consigliere comunale Renzo Interlenghi che parla della necessità di sostenere nella zona un commercio sano, pulito, attività durature non bastano eventi e manifestazioni di una sera: "Certo sono importanti e vanno incentivate ma non valgono come una mano di vernice a coprire le brutture". Il consigliere comunale Pierluigi Malvatani ricorda che nel bando per le periferie, con 8 milioni e mezzo di euro concessi a Fermo dal Governo Renzi prima e dal Governo Gentiloni poi, erano previsti due vigili urbani in più che non si sono mai visti. Per il dem Paolo Nicolai, il progetto del Comune per valorizzare l’area non è chiaro, si parla di sicurezza, di strutture sportive ma poco si investe sul sociale, sull’integrazione, sulla costruzione di una cultura civica, manca una pianificazione, sollecitata anche da Alessandro Dal Monte, tutti insieme per chiedere un futuro migliore per un tratto di mare fermano di rara bellezza.