"Listini da aggiornare ogni due settimane"

Alessandro Quinzi, di Cna alimentare Fermo e titolare della "Quibé"

A fare le spese dei rincari, anche la categoria di imprese che si occupa di trasformazione del latte, come le gelaterie. A parlarne è Alessandro Quinzi, presidente di Cna Alimentare di Fermo, titolare della gelateria Quibé di Porto San Giorgio. "Con tutti questi aumenti – dice – avremmo dovuto aggiornare i listini ogni due settimane: impensabile. I prezzi dei nostri gelati sono fermi ad aprile, in linea con gli aumenti di cinque mesi fa. Da luglio 2021 a luglio 2022 – aggiunge – abbiamo consumato il 16% di energia in più ed abbiamo pagato il 240% in più. Vale a dire che a luglio del 2021 la bolletta della luce è stata di poco meno di 2 mila euro, quella di luglio 2022 invece è salita a 7 mila euro". Alla stangata del caro energia si aggiungono gli aumenti di materie prime come latte e derivati, materiali in carta e accessori biodegradabili, tra cui palette, coppette e così via. "Oggi acquistare il latte alla stalla – prosegue Quinzi – vuol dire pagarlo il 43% in più rispetto al 2021, mentre il prezzo di mercato ha subìto un incremento del 73%. Inoltre, il cartone da imballaggio è aumentato fino al 124% e la plastica fino all’ 87%. Si aggiungono i costi indiretti, come manutenzioni, analisi di laboratorio, indumenti di lavoro, materiali di pulizia e oneri finanziari. In questa situazione – conclude – i piccoli produttori sono destinati a chiudere".

p. p.