Dopo averlo minacciato, ha impugnato un cutter quindi un martello frangivetro e ha colpito un 18enne fermano alla testa, al volto e al collo. Protagonista dell’aggressione El Amoud Hamza, un 22enne di Porto San Giorgio di origini marocchine. Il fatto di sangue si è consumato l’altro ieri, poco dopo le 19 su un autobus di linea diretto verso il popoloso quartiere di Fermo Santa Petronilla. A bordo del mezzo c’erano, tra gli altri, due giovani, uno dei quali El Amoud, pluripregiudicato già noto per reati violenti e per stupefacenti. Il 22enne, dopo aver proferito minacce di morte, brandendo un taglierino, nei confronti di un conoscente di Fermo, lo ha colpito violentemente alla testa, al volto e al collo, tramite l’utilizzo di un martello frangivetro. Sul posto, allertati dall’autista, sono immediatamente intervenuti i poliziotti della squadra volante della Questura di Fermo, che sono saliti a bordo dell’autobus intimando all’aggressore, che nel frattempo aveva generato panico e terrore tra tutti i viaggiatori presenti sul mezzo, di fermarsi. Tuttavia, il giovane nordafricano non ha placato la sua furia, minacciando di voler uccidere il 18enne già colpito a martellate. Solo nel momento in cui gli agenti intervenuti, hanno estratto il taser e glielo hanno puntato, l’aggressore ha interrotto la sua condotta. El Amoud, una volta sceso dall’autobus insieme ai poliziotti per raggiungere l’auto di servizio, ha aggredito gli agenti a calci e spintoni, cercando di darsi alla fuga. Purtroppo per lui ogni tentativo è stato inutile ed è stato bloccato. Durante tutte le fasi dell’aggressione, il 22enne ha danneggiato parti dell’autobus di linea, interrompendo il pubblico servizio. La vittima, per le lesioni subite, è stata condotta al pronto soccorso dove gli hanno applicato punti di sutura alla testa, al volto e al collo. L’arma è stata sottoposta a sequestro ed El Amoud difeso dall’avvocato Giuliano Giordani, è stato dichiarato in stato di arresto. Il magistrato di turno ha disposto i domiciliari in attesa del processo con rito per direttissima. Stupisce che un pericolo pregiudicato come El Amoud fosse ancora in libertà, nonostante fosse stato protagonista del tragico regolamento di conti a Porto Sant’Elpidio, in cui era stato assassinato a coltellate, nel giugno scorso, Jeddy Osama, un 23enne elpidiense di origini marocchine. Oltre tutto, due settimane dopo, era stato coinvolto nello scontro tra bande giovanili nordafricane durante il quale erano stati esploso tre colpi con una pistola automatica 765 sul lungomare centro di Porto San Giogio.
Fabio Castori