Lotta tra clan, 5 denunce per il blitz al pronto soccorso

Giovedì pomeriggio si sono presentati in ospedale per un regolamento di conti: la questura inizia a stringere il cerchio intorno ai responsabili

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Hanno un nome e un volto i sei nordafricani che l’altro ieri pomeriggio, spalleggiati da un’altra decina di connazionali, hanno effettuato l’irruzione al pronto soccorso per portare via un 24enne appartenente al loro clan che era stato accoltellato durante un regolamento di conti tra due bande. La polizia ha arrestato un 20enne marocchino domiciliato a Lido Tre Archi ed ha denunciato a piede libero altri cinque magrebini individuati grazie alle telecamere dell’ospedale. Il ragazzo, che era stato subito bloccato dagli uomini della questura mentre cercava di salire in macchina per fuggire, è comparso ieri mattina davanti al gip del tribunale di Fermo per l’udienza di convalida. Per il giovane, difeso dall’avvocato Giuliano Giordani, il giudice ha confermato l’arresto e disposto la misura cautelare in carcere.

I nordafricani che hanno partecipato al blitz al pronto soccorso sarebbero circa una ventina e gli investigatori stanno ancora lavorando duramente per cercare di individuarli tutti. A parte il 20enne arrestato, gli altri sono ancora latitanti, ma la polizia conosce i loro volti e i loro nomi e si tratta di tutti nordafricani che gravitano nel quartiere di Lido Tre Archi. Tutto inizia mercoledì sera quando due clan di magrebini si affrontano perché uno degli affiliati ha ricevuto un torto. Ne nasce un’animata discussione, che finisce in rissa. La mattina seguente, intorno alle 11,30, i sodali di uno dei due clan attendono un giovane magrebino di 24 anni in via Paleotti per tendergli un agguato. Il gruppetto gli si scaglia contro, coltelli alla mano, e lo colpisce ripetutamente al volto e alle braccia. Sul posto intervengono i poliziotti della squadra volante e i sanitari del 118, che trasportano il 24enne a pronto soccorso di Fermo. L’aria è pesante e tira vento di rivolta. Gli uomini della questura, con un’indagine lampo individuano gli aggressori e, vista la faida tra clan in corso, dispongono il piantonamento in ospedale del ferito: c’è il rischio che la banda rivale possa pianificare di finire il "lavoro" iniziato in mattinata. Poi, intorno alle 14,30, una ventina di nordafricani, con un cane di grossa taglia e qualcuno armato di bastoni e coltelli, si presentano al pronto soccorso per mettere a segno un vero e proprio blitz. Una parte del clan resta fuori con il cane per impedire agli utenti di entrare, mentre i sei irrompono nelle stanze dell’ospedale, circondano i due piantoni della polizia, li neutralizzano e portano via il loro giovane connazionale. Nel frattempo, arrivano i rinforzi dalla questura e gran parte degli autori del blitz è costretta a scappare per poi dileguarsi nelle campagne sottostanti. Uno di loro viene bloccato ma gli altri riescono a far perdere le tracce.

Fabio Castori