MARISA COLIBAZZI
Cronaca

L’ultimo saluto ad Alessia: "Ci mancherai"

Lacrime e palloncini bianchi in cielo per il funerale della 14enne colpita da un malore: "In questi momenti è difficile trovare le parole"

L’ultimo saluto ad Alessia: "Ci mancherai"

L’ultimo saluto ad Alessia: "Ci mancherai"

"Non è facile neanche per un parroco, in questi momenti, trovare le parole" ammette don Paolo Canale, visibilmente commosso, mentre celebra la Santa Messa in cui la comunità ha dato l’ultimo saluto alla dolce Alessia Massimi, la 14enne improvvisamente deceduta in seguito a un malore che le è stato fatale. Parole che fanno il paio con il senso di oppressione del cuore dei tanti, tantissimi presenti nella chiesa della Ss Annunziata e di quelli rimasti fuori, sul sagrato. I genitori, Ermanno e Sara, stravolti dalla slavina di dolore che gli è piombata addosso all’improvviso, costringendoli a separarsi dannatamente troppo presto dall’unica, amata figlia, sono stati stretti in infiniti abbracci, muti e commossi, di amici e conoscenti. Manifesta loro grande vicinanza l’amministrazione comunale, ma anche la comunità scolastica del polo Urbani (dove la 14enne frequentava il secondo anno di Enogastronomia), dalla dirigente, ai professori, passando per i compagni di scuola di Alessia che poggiano mestamente una rosa bianca vicino a tanti altri fiori che circondano una bara troppo ingiusta e troppo difficile da accettare. Inizia con un applauso spontaneo, la Santa Messa, celebrata da don Paolo (parroco della Corva) e da tutti gli altri parroci della città, oltre che della vicina Cascinare da dove proviene papà Ermanno, "perché Alessia non è solo della mia parrocchia. Alessia è di tutta la città e lo testimonia la presenza della scuola, dell’amministrazione, di tutta questa gente. Alessia – aggiunge il parroco rivolgendosi ai genitori e ai nonni – è soprattutto vostra, ma noi siamo tutti qui con voi. Tutti insieme, grazie alla fede, possiamo aiutarci in questo momento". Non mancano i pensieri finali, letti dal pulpito da una parente, da un professore che ha avuto l’ingrato compito di comunicare ai ragazzi perché il banco di Alessia sarebbe rimasto vuoto, dai compagni di classe che ricordano il suo sorriso contagioso e luminoso, dalla sua amica del cuore che, quasi d’un fiato, racconta la complicità, le confidenze, l’affetto che la legava ad Alessia e rendevano quell’amicizia speciale e indimenticabile. Poi, la folla si è schierata sul piazzale in attesa dell’uscita del piccolo feretro, accolto con un applauso fragoroso, salutato dal volo dei palloncini bianchi e dai singhiozzi che i compagni di scuola non sono riusciti a trattenere, sopraffatti da emozioni che, alla loro età, non dovrebbero appartenerli.