ANGELICA MALVATANI
Cronaca

Maggioranza a pezzi. Lascia anche Nicola Lucci

Era stato eletto nelle file di Fermo Forte insieme con Alessandro Bargoni "Mi avevano perfino cacciato dalla chat, ho cercato di fare il mio dovere".

Nicola Lucci eletto con Fermo Forte

Nicola Lucci eletto con Fermo Forte

Un progetto civico che perde i confini, che cambia e si modifica, per definirsi in vista dei futuri appuntamenti elettorali. Stavolta è il consigliere Nicola Lucci, eletto nelle file di Fermo Forte insieme con Alessandro Bargoni. Nell’annunciare la sua uscita dalla maggioranza e lo spostamento al gruppo misto ripercorre la storia di cinque anni di consiglio comunale: "Quando sono stato eletto mi è stato proposto un assessorato alla manutenzione, incarico senza ufficio, dovevo passare attraverso altri assessorati. Non aveva senso partecipare così, preferivo affrontare le problematiche in altra maniera come consigliere comunale semplice, spero che quelle risorse risparmiate abbiano aiutato la città. Non ho avuto bisogno di compromessi, ho creduto solo di fare il bene della città eppure in questi 5 anni sono stato cacciato dalla maggioranza due volte".

Lucci spiega che dopo due prese di posizione importanti la sua partecipazione alle riunioni e alla chat di maggioranza gli è stata preclusa: "Sulla questione Casina delle rose avevo votato tutto ma avevo dichiarato che mi sembrava importante provare a fare qualcosa con l’ex hotel, chiedevo un’alternativa e mi hanno tirato fuori dalla maggioranza. Poi sull’affare Gobetti alla cui conferenza fermana è stato dato il patrocinio sono stato cacciato un’altra volta. Non ho mai esternato tutto questo, ero fuori ma per coerenza sono rimasto e ho votato secondo coscienza. L’amministrazione ha fatto tante cose buone, ci sono state azioni importanti, ma sui grandi temi anche territoriali sono stati molto meno incisivi, per esempio sullo spostamento dell’ospedale, è da tempo che dico che bisogna mettersi con la Regione e con tutti i cittadini, le professioni, ci dobbiamo far aiutare per capire cosa fare di questa grande struttura che rischiamo di trovarci vuota. È una scelta importante che va condivisa, non abbiamo mai parlato delle grandi infrastrutture, l’a14, la ferrovia, tematiche da discutere in qualche maniera. Oggi apriamo la bretella a Molini, ma il dopo? Capisco che non è facile, i fondi non bastano mai ma bisogna ragionare. Come presidente della commissione sanità ho provato a cercare di capire il più possibile e ad essere uno strumento per andare a risolvere i problemi, solo che non si discutono mai i grandi temi".

L’ultimo capitolo è la discussione della mozione sulla legge 194, Lucci è uscito dall’aula e rivendica la sua scelta: "In quell’occasione la maggioranza è andata in ordine sparso, il sindaco non ha tenuto le redini, io ero già fuori dalle riunioni, la discussione però poteva passare in commissione sanità, in piena libertà, si andava in consiglio più preparati. La città che vogliamo ha fatto una forzatura, rivendico la mia presa di posizione, sono rimasto a discutere tecnicamente della questione che non si poteva prendere in considerazione così come presentata. Credo che siamo in democrazia e ho le mie posizioni e posso dire che sono contrario a quella mozione".

Lucci si impegna a esercitare il suo percorso con tutto l’impegno possibile e per il bene della città: "La mia decisione non ha nulla a che vedere con le elezioni regionali ma è tutto bloccato, è giunto il momento che i partiti rientrino nell’alveo istituzionale della città di Fermo, serve filiera istituzionale e un ruolo nella Regione, Fermo non può essere terra di conquista. Il mio discorso con questa maggioranza è finito, ho resistito fino a quando ho ritenuto giusto".

Angelica Malvatani